I disturbi tipici del periodo della mezza età si manifestano nella donna attraverso la menopausa e nell’uomo tramite l’andropausa, accompagnati da una serie di sintomi tipici. Tutti questi sintomi scaturiscono dall’incapacità di accettare in modo incondizionato la nuova fase della vita in cui ci si appresta ad entrare. Le popolazioni antiche, al contrario, consideravano questa fase il momento più importante dell’esistenza, dove energie fisiche e interiori trovano finalmente l’equilibrio. I popoli che hanno mantenute intatte le loro radici spirituali, sono consapevoli delle nuove opportunità che si presentano: ciò che la nostra società interpreta come segni della vecchiaia ed espressioni di una forza in decadenza, viene accolto come il mezzo che accompagnerà l’anima di nuovo a casa. Se noi ci sentiamo minacciati dalla morte, perché la consideriamo come la fine di tutte le cose, per loro rappresenta semplicemente il passaggio verso un’altra forma di esistenza.
Questa nostra visione può innescare una vera e propria crisi esistenziale. Anziché rifiutare questo importante momento di trasformazione, dovremmo accoglierlo e ammettere che la nostra vita si trova ad una svolta. Ogni resistenza fa in modo che insorga una serie di gravi problemi di salute, perché ciò che vogliamo nascondere alla nostra coscienza, si manifesta in maniera ancora più chiara nel nostro corpo.
Uno dei disturbi più comuni di questa fase della vita, nella nostra società, è quello legato all’osteoporosi. In realtà questa malattia esiste da sempre, ma solo in tempi più recenti è stata associata alla menopausa nella donna. Quando insorge questa patologia, essenzialmente si verifica l’aumento della decalcificazione, che rappresenta un segno normale del cambiamento del corpo in questa particolare fase dell’esistenza. La medicina ricorre alla somministrazione di estrogeni di sintesi per curarla. Questo approccio ha però lo svantaggio di ingannare la donna, facendole credere che tutto sia come prima e che non vi sia stato alcun cambiamento. Questo rende ancora più complicata l’accettazione di questa nuova fase di vita. Inoltre, si tende a ricorrere anche ad integrazioni di calcio che, però, sembrano non avere alcun effetto: il corpo le considera superflue e tende a rifiutarle. Questo perché, di fatto, la tendenza animica è quella di alleggerirsi. Non occorre più una struttura ossea massiccia: le necessità sono cambiate e tendono a spostarsi dall’attività esterna e materiale a quella interiore. Le ossa fisiche sono superflue per il sostegno dell’anima. Attraverso la decalcificazione delle ossa, la persona viene alleggerita da ciò che non è in grado di abbandonare spontaneamente, ovvero tutto ciò che faceva parte di una fase dell’esistenza che ormai appartiene al passato.
Con l’integrazione ormonale, si finisce invece per fingere di essere ancora giovani e si ignora il cambiamento. Se però si continua a rifiutare la vecchiaia, il corpo continuerà a fare in modo che ci si sbarazzi della zavorra; se invece ci liberiamo dal peso in maniera figurata, la struttura del corpo resterà più stabile. La non accettazione di un cambiamento, anche del meno importante, viene quasi sempre pagata a livello fisico.
Occorre sottolineare come, secondo la Nuova Medicina Germanica, il tessuto osseo venga colpito ogni qual volta si verifichi un conflitto di auto-svalutazione. Ecco perché l’osteoporosi si presenta quasi sempre nel periodo della terza età, che è quello in cui il pensionamento o semplicemente il tempo che avanza fornisce la percezione di essere messi da parte, di non essere più in grado di fare determinate cose.
Ciò spiega anche come mai l’osteoporosi colpisca in modo particolare la donna. La menopausa porta con sé l’impossibilità di continuare a procreare, cosa che innesca il senso di auto-svalutazione. Quindi questo disturbo poco avrebbe a che fare con i cambiamenti ormonali, quanto con la sensazione inconscia di non servire più a niente.
Per prevenire tutto questo, bisognerebbe adottare uno stile di vita che soddisfi in pieno il polo femminile prima che inizi la menopausa. La donna che quando ne ha avuto l’opportunità, ha dato calore all’uomo, ora tenderà a fare fuoco e fiamme per il mondo spirituale. Chi ha già avuto dei figli, può permettere che nel suo utero si verifichino tutti i cambiamenti necessari. La fertilità e la crescita devono essere trasformati simbolicamente ed elevati ad un livello superiore, quello di anima e spirito.
Un episodio comune, in questa fase della vita, è rappresentato dalla frattura del collo del femore, cosa molto frequente in età assai avanzata. Dal punto di vista medico si sospetta che questo avvenga a causa di un affaticamento, la cui causa fisiologica è la decalcificazione. Un osso stanco, in sostanza, cede e spesso non occorre nemmeno un urto violento, perché questo avvenga. Nella caduta da cui scaturisce la frattura si può leggere una forte connotazione simbolica: il soggetto ignora la sua età e continua ad agire come se le sue energie fossero quelle di un giovane. La frattura insorge dunque per rimettere le cose in ordine, costringendo il paziente a comportarsi in maniera coerente all’età: lo induce al riposo. Ecco perché, allora, occorre scegliere liberamente di prendere distanza dalla vita esteriore, prediligendo l’introspezione: occorre rispettare le esigenze dell’età. Bisogna smettere di vivere con i ritmi giovanili, rallentare e indirizzarsi verso uno stile vita che sia adatto a questa nuova fase. Occorre prepararsi intimamente ai nuovi compiti, accettarne i nuovi modelli e trovare sostegno nella propria struttura spirituale.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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