Un sondaggio informale condotto da Gastroenterology & Endoscopy News ha dimostrato che la maggior parte dei medici specializzati in malattie dell’apparato digerente non mangia sushi.
Questo a causa della preoccupazione di contrarre malattie di origine alimentare.
Forse questi medici ne sanno qualcosa più di noi? Quali sono i rischi quando si mangia sushi e come si può aumentare la probabilità di evitare il pesce contaminato?
Il sushi non è così sano come si crede. Questo alimento è diventato molto popolare in Occidente, negli ultimi 10 anni. Non solo molti lo trovano gustoso, ma la maggior parte di noi è anche convinta che faccia bene. E’ crudo ed è pesce: cosa c’è che non va?
Alcuni esperti della salute, tuttavia, sostengono che questa convinzione sia errata.
In primo luogo, occorre valutare il discorso calorico. Un solo california roll, ad esempio, che contiene granchio e avocado, può arrivare a fornire 400 calorie e 2 grammi di sale. Un roll a base di avocado e salmone, fornirà circa 300 calorie, ma le versioni che contengono anche formaggio o maionese ne contano molte di più.
Se a questo si aggiunge la salsa di soia, si sta assumendo anche una buona porzione di sodio. A seconda di ciò che si è consumato nel resto della giornata, questo potrebbe essere un male per la salute del cuore. E’ bene essere consapevoli del potenziale calorico del sushi, oltre che di altri potenziali pericoli annessi.
I maggiori rischi per la salute quando si consuma sushi sono i parassiti, i metalli pesanti e i batteri. Concentriamoci su questi ultimi.
La regola generale è che il pesce servito crudo viene spesso congelato prima di essere servito. Questo può essere molto utile allo scopo di uccidere i parassiti e i batteri, specialmente se la refrigerazione segue tutte le regole preposte.
Non sempre, però, questo è sufficiente a rimanere incolumi. Anzitutto, alcune persone particolarmente sensibili possono soffrire di mal di stomaco e di vomito anche assumendo parassiti morti e, quindi, apparentemente innocui. In altri casi, il pesce non è stato congelato correttamente e può quindi essere contaminato.
Una delle malattie più pericolose che si può scatenare mangiando pesce crudo si chiama Anisakiasi. E’ molto rara, ma è in crescita nei paesi occidentali proprio a causa dell’aumento del consumo di sushi. I sintomi sono simili ad altri tipi di intossicazione alimentare e derivano dall’assunzione di sushi o sashimi infettati con le larve di un verme parassita che si chiama Anisakis. Il cuoco normalmente è in grado di individuarle, ma non sempre questo avviene. Il più delle volte il verme muore entro 24 ore dall’assunzione, ma in alcuni casi può durare più a lungo, provocando il caos nel sistema digestivo. Come conseguenze possono apparire anche reazioni allergiche. Essendo una problematica molto rara, questa viene spesso erroneamente diagnosticata come appendicite o ulcera, perciò appena compaiono i sintomi è sempre bene far presente al medico che si è consumato di recente del sushi.
Un altra problematica che può sopraggiungere è la difillobotriasi, un’infezione intestinale causata dalla tenia che si trova di solito in trote, salmoni, lucci e branzino. L’infezione può causare livelli ematici ridotti di vitamina B12 e anemia. Ancora una volta, questo capita solo quando si mangia del pesce crudo dove i parassiti non sono stati bloccati. Ci sono anche altri tipi di parassiti che possono contaminare il pesce crudo, ma per ora sono stati soltanto segnalati nei paesi orientali.
Come proteggersi
Seguendo alcuni accorgimenti, sarà possibile godere del proprio sushi senza correre il rischio di fastidiosi dolori allo stomaco causati dai parassiti.
Pesce di Mare
I pesci di mare sono quelli con minore probabilità di essere infettati, rispetto a quelli di acqua dolce. Per aumentare la probabilità di evitare i parassiti, è meglio scegliere tonno bianco, merluzzo, scorfano, anguilla, cernia, halibut, tonno rosso del Pacifico, pesce spada. I pesci di acqua dolce come il pesce gatto, le trote e gli storioni comportano un rischio più elevato di contaminazione.
Wasabi
E’ sempre consigliabile usare il wasabi, perché uccide i parassiti in maniera naturale.
Quale Oceano
Scegliere i pesci dell’Oceano Atlantico rispetto a quelli del Pacifico: nel Pacifico la popolazione ittica è maggiore e il rischio di diffusione dei parassiti è più elevata.
Meglio di allevamento
se avete intenzione di assumere pesce crudo, meglio quello di allevamento rispetto a quello in cattività. Questo perché gli allevamenti sono generalmente controllati e raramente corrono il rischio di parassiti. Optare per gli allevamenti biologici, poiché quelli convenzionali hanno come altro lato della medaglia il fato di essere pieni di agenti inquinanti.
Scegliere il tonno
Essendo un pesce veloce, che si muove in maniera rapida, è difficile che sia contaminato. Purtroppo va però ricordato che può essere molto carico di mercurio.
Pesce giovane
Chiedere, quando si può, del pesce giovane; è in circolazione da un tempo inferiore rispetto ai pesci più vecchi e ha meno probabilità di avere contratto dei parassiti.
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Articolo di generazionebio.com
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