La svastica in occidente è un simbolo che evoca uno degli uomini più odiati del mondo; per la maggior parte di noi rappresenta il massacro di milioni di persone, in uno dei più devastanti conflitti della Terra, ed è sinonimo di fascismo. Pochi sanno che Adolf Hitler non fu affatto il primo ad utilizzare la svastica. Quest’ultima è in realtà un simbolo molto potente, usato già migliaia di anni prima da diverse culture e in diversi continenti.
Si presume che sia nato in India e che i primi viaggiatori occidentali in Asia siano stati ispirati dalle sue associazioni positive antiche e abbiano iniziato ad usarlo altrove, permettendone la diffusione ovunque.
Per gli Indù e i Buddisti in India e in altri paesi asiatici, la svastica era un simbolo importante, già migliaia di anni fa, e si può incontrare in abbondanza anche oggi nei templi, sugli autobus, sui taxi e sulla copertina dei libri. Anche nell’Antica Grecia veniva utilizzata e si può riscontrare nei resti di Troia, città fiorente 4000 anni fa. Anche Druidi e Celti usavano il simbolo, che si può trovare in molti reperti. Le tribù nordiche e i primi cristiani usavano come loro simbolo la svastica, compresi i Cavalieri Teutonici, un ordine tedesco medievale che si trasformò in un ordine religioso puramente cattolico. Ma come mai questo simbolo è così potente, è perché Hitler decise di usarlo?
Svastika è una parola sanscrita che significa “Benessere”, “Buona Esistenza” e “Buona Fortuna”. Su vuol dire “buono”, asti vuol dire “essere, esistere”, ik significa “ciò che esiste, continuerà ad esistere”, a denota il genere femminile. In alcuni paesi è conosciuta con nomi diversi, come Wan in Cina, Manji in Giappone, Fylfot in Inghilterra, Hakenkreuz in Germania e Tetraskelion o Tetragammadion in Grecia.
Uno studioso di sanscrito, P.R. Sarkar, affermò nel 1979 che il significato più profondo della parola sia “vittoria permamente”. Disse anche che, come qualsiasi simbolo, può avere un significato positivo e negativo, a seconda di come viene disegnato. Nell’Induismo, la svastica a destra simboleggia il dio Vishnu e il Sole, mentre la svastica a sinistra è il simbolo di Kali e della magia. Il doppio significato dei simboli è del resto comune nelle antiche tradizione: il simbolo del pentagramma (la stella a cinque punte), ad esempio, è vista come negativa quando punta verso il basso e come positiva quando la punta è rivolta verso l’alto.
La prima svastica trovata è stata scoperta a Mezine, in Ucraina, ed è scolpita su una figurina d’avorio che risale a 12.000 anni fa; una delle prime culture note per avere usato la svastica risale al neolitico ed era insediata in quella zona del Sud Europa che oggi corrisponde a Serbia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina. Si tratta della cultura nota come Vinca, che risale a circa 8000 anni fa.
Nel buddismo, la svastica è simbolo di buona fortuna, prosperità, abbondanza ed eternità. Essa è direttamente correlata a Buddha e, per questo, può trovarsi scolpita sulle statue che lo rappresentano, in particolare sui piedi e all’altezza del cuore. Si dice che questa contenga la mente del Buddha.
Le pareti delle catacombe cristiane di Roma vedono apparire il simbolo della svastica accanto alle parole “ZOTIKO ZOTIKO”, che significa “Vita di Vita”. Si può inoltre rilevare sulle aperture delle finestre delle misteriose chiese rupestri di Lalibela in Etiopia e in varie altre chiese in tutto il mondo.
Nei miti nordici, Odino è rappresentato mentre attraversa lo spazio come un disco rotante o una svastica, mentre guarda attraverso tutti i mondi. Anche i Navajos utilizzavano la svastica, così come Pitagora nell’Antica Grecia, il quale la usava con il nome di Tetraktys, come simbolo del collegamento tra cielo e terra, con il braccio destro che punta al cielo e quello sinistra verso la Terra. Per i Fenici era il simbolo sacro che rappresentava il Sole ed era utilizzato dalle sacerdotesse.
L’uso positivo della svastica si è arrestato nel 1930, quando i nazisti sono saliti al potere in Germania. L’uso della svastica in questo contesto è dovuta al lavoro di alcuni studiosi tedeschi che, traducendo antichi testi indiani, notarono la somiglianza tra la propria lingua e il sanscrito. Conclusero così che Indiani e Tedeschi avessero un antenato in comune e immaginarono una razza di guerrieri bianchi, dei semi-dei che chiamarono Ariani. Questa idea fu colta al volo dai gruppi nazionalisti antisemiti, che si appropriarono della svastica come simbolo ariano, aumentando la percezione di antico lignaggio per il popolo tedesco. Alla fine della guerra l’uso della svastica è stato vietato e sono stati numerosi i tentativi, da parte della Germania, di rendere il divieto valido in tutta l’Unione Europea.
Recentemente, alcune persone si stanno impegnando ad aumentare la consapevolezza relativa a questo lungo passato multiculturale del simbolo. Affinché si sappia che la svastica ha per migliaia di anni rappresentato amore, benessere, fortuna e che è stato Hitler ad abusarne. Lo scopo non è certo quello di dimenticare il sangue di cui è stata suo malgrado irrorata. Questo sarebbe impossibile. L’intento è quello di far sapere alle persone che la svastica si presenta anche in moltissime altre forme, nessuna delle quali ha una qualsiasi correlazione negativa. L’idea è che, educando il pubblico sul suo vero significato, si possa stimolare ad abbandonarla chi invece continua a sfruttarla come manifestazione del fascismo.
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Articolo di generazionebio.com
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