Le stelle cadenti sono state da sempre venerate nella storia. Per comprenderne meglio il motivo, occorre immaginare il cielo notturno di cui potevano godere gli uomini delle antiche culture.
A differenza del cielo notturno in cui viviamo oggi, la cui magnificenza viene cancellata dal forte inquinamento luminoso delle città, le culture antiche vivevano sotto una vasta, meravigliosa e maestosa distesa stellata.
Le condizioni odierne non ci impediscono, però, di continuare a far sopravvivere questo legame che ha sempre visto uniti da un filo sottile uomini, donne e stelle. Non a caso, capita di scappare in campagna per poter osservare il cielo stellato nella sua immensità.
Il cielo notturno degli Antichi era costellato da una varietà infinita di pianeti, comete, meteore e stelle cadenti ben più visibili. Queste ultime, in particolare, occupano un posto speciale nelle mitologie cosmiche della maggior parte delle antiche civiltà. Queste rappresentavano simbolicamente un’interazione tra l’uomo e il divino; qualcosa che si muove dalla distesa cosmica celeste, per raggiungere il mondo terreno.
In diversi periodi dell’anno gli Antichi sperimentavano veri e propri sciami di meteore che solcavano il cielo. Essi immaginavano che queste striature di luci fossero fulmini delle forze eterne, in guerra tra di loro.
Ogni tanto, qualcuna di queste cadeva dal cielo e piombava sulla terra, come una palla di fuoco. Il fuoco è il simbolo della luce, dell’illuminazione. La caduta di una stella sulla Terra creava un cratere, dove restavano i residui di roccia vitrea. Questi resti venivano considerati dei veri e propri talismani magici, inviati dal cielo per gli abitanti della Terra.
Gli antichi Greci credevano che trovarne uno avrebbe portato fortuna ed esprimevano un desiderio. Da qui abbiamo ereditato questa tradizione. Gli Antichi uomini di medicina li indossavano come amuleti protettivi, tramandandoli di generazione in generazione, come simbolo del loro potere sciamanico. Per questo, gli antichi credevano che queste palle di fuoco contenessero il respiro, l’essenza e l’illuminazione del divino. Infatti, le antiche culture consideravano le stelle cadenti dei doni da parte degli dei.
Le stelle cadenti sono costituite di ferro e questo elemento, non a caso, veniva considerato un dono spirituale che conteneva tutti gli aspetti della Divinità. Così, gli Antichi utilizzavano questi doni divini anche per forgiare armi e strumenti sacri.
Il più interessante attrezzo fu forgiato dagli Antichi Egizi, realizzato per la cerimonia funebre dell’apertura della bocca. Durante questo rituale, veniva utilizzata una sbarra di ferro per fare leva ed aprire la bocca mummificata di una persona defunta di recente. Questo atto, simbolicamente, aveva lo scopo di introdurre nella bocca del defunto il respiro divino, che lo potesse accompagnare nel viaggio verso l’aldilà.
Alle stelle cadenti sono state tradizionalmente date una miriade di significati metafisici e spirituali.
Venivano in alcuni casi associate all’idea dell’anima umana. Nella mitologia teutonica dell’Europa centrale, si credeva che ogni persona fosse rappresentata da una stella, fissata sul soffitto del mondo con i fili del destino. Alla conclusione della storia sulla terra di questa persona, il filo si allentava, facendo cadere la stella.
In Romania, vi è la convinzione che le stelle siano candele accese dagli dei, in onore della nascita di ogni persona e che più luminosa è la stella, più grande è la persona. La stella cadente rappresenta l’ultimo viaggio dell’anima verso l’aldilà.
Le stelle cadenti hanno affascinato chiunque, nel corso della storia. Ecco perché anche oggi conserviamo il rituale di esprimere un desiderio dopo aver visto una stella cadente, nella speranza che una forza superiore possa esaudire la nostra richiesta.
Una stella cadente susciterà sempre grande emozione e sorpresa in coloro che riescono ad avvistarle. Solo per la sua bellezza vale la pena di stare con gli occhi puntati al cielo, per cogliere quel fulmineo raggio che può apparire molto più frequentemente nel mese di agosto di ogni anno, quando ha luogo lo sciame meteorico delle Perseidi, che raggiunge il suo picco massimo intorno al giorno 12.
La prima osservazione di questa pioggia risale al 36 d.C. In Cina.
In Italia le Perseidi sono conosciute come Lacrime di San Lorenzo, in onore del diacono romano che fu martirizzato sui carboni ardenti, di cui le stelle sono il simbolo.
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Articolo di generazionebio.com
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