Siamo vibrazione, tutto è vibrazione! La fisica quantistica, attraverso gli esperimenti di Popp, riconosce che le nostre cellule comunicano attraverso il linguaggio dei biofotoni.
Negli ultimi anni, grazie soprattutto alle ricerche di Benveniste e di Montagnier, si è molto parlato della “memoria dell’acqua” per arrivare ad affermare che alcune sequenze del DNA possono indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono poi memoria delle caratteristiche del DNA stesso.
L’ acqua è quindi portatrice di energia e di informazione, come dimostrano anche gli esperimenti effettuati dal biochimico giapponese Masaru Emoto, che ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d’acqua, come l’acqua di rubinetto di diverse città del mondo, l‘acqua proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai di varie parti della terra, ma anche l’acqua inquinata, quella delle dighe.
L’ esperimento fatto da Emoto consisteva nel congelare, in uno speciale frigorifero, i vari tipi di acqua ad una temperatura di -20°C per circa 3 ore. Poi si cominciavano ad analizzare i cristalli e quello che Emoto scoprì ha dell’incredibile: i cristalli che provenivano da acque contenenti cloro o da acque di scarico, producevano solo cristalli danneggiati. I cristalli che derivavano da acque di sorgente, acque di ghiacciai o comunque da acque incontaminate, producevano dei cristalli formati e bellissimi.
Gli venne poi l’idea di esporre l’acqua alle vibrazioni della musica, di parole sia scritte che dette e fin anche dei pensieri.
Masaru Emoto e la sua equipe analizzarono i cristalli dopo averli posti tra 2 altoparlanti che suonavano delle melodie diverse. I risultati furono incredibili: la musica classica produceva dei cristalli meravigliosi, esagonali e simmetrici. Al contrario, musiche rock davano vita a cristalli spaccati in pezzi infiniti.
Ma Emoto e il suo staff fecero un’altra eccezionale scoperta: anche solo semplicemente venendo in contatto con parole che esprimevano vibrazioni diverse,i cristalli si formavano in maniera differente. Se venivano pronunciate parole positive (grazie, forza, amore…) i cristalli avevano forme perfette simili ai cristalli di neve, di fronte a parole cariche di vibrazioni negative (odio, stupido, incapace…), gli stessi producevano una massa informe di molecole.
A questo punto pensiamo che siamo formati dal 70% di acqua! Le nostre emozioni, i nostri pensieri, i nostri sentimenti influenzano ciò che noi siamo e di conseguenza il nostro stato di benessere, fisico e mentale. E si apre anche un’altra porta: se capiamo che le parole hanno un peso, pensiamo che anche le emozioni e le frasi che diciamo ad un’altra persona non hanno solo una valenza momentanea, ma vanno a modificare profondamente la sua struttura energetica.
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Articolo di Raffaella De Dea per generazionebio.com
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