Queste persone erano solite consumare alimenti convenzionali, perché più economici. La famiglia, essendo numerosa, faceva la spesa al supermercato, poiché il cibo biologico ha un costo che pensava di non potersi permettere.Questo fino a quando non è stata coinvolta in uno studio condotto da IVL, Swedish Environmental Research Institute. Il risultato ha sorpreso e addirittura disgustato tutti.
E’ risaputo che i pesticidi con cui sono trattati i cibi non sono salutari per l’ambiente e influenzano anche la nostra salute.
Partecipando a questo studio, tutta la famiglia per due settimane consecutive ha mangiato solo cibo biologico. Prima di cominciare, sono stati prelevati da ciascun membro della famiglia dei campioni di urina. Da questi è risultata la presenza nel loro organismo di un numero elevato di diversi pesticidi. Tra gli altri, sono stati rilevati insetticidi, fungicidi e alcuni regolatori della crescita delle piante. In sostanza, tutta la famiglia si stava nutrendo anche di pesticidi. Da quel momento in poi, tutto nella dispensa è stato rimpiazzato con prodotti biologici. Al termine delle 2 settimane, sono stati prelevati a tutta la famiglia dei nuovi campioni di urina, che hanno messo in luce la scomparsa di quasi tutte le sostanze chimiche riscontrate in precedenza.
Purtroppo, oggi sono ancora sconosciuti gli effetti a lungo termine di un’alimentazione che implica anche l’assunzione dei pesticidi con cui vengono trattati i cibi. Inoltre, va considerato che se già una sola sostanza può essere dannosa, la sua pericolosità per l’organismo può aumentare se viene combinata ad altre sostanze chimiche.
Rendendosi conto di quanto accadeva seguendo una dieta convenzionale, questa famiglia svedese ha scelto di proseguire sulla strada del biologico, specialmente per preservare la salute dei figli.
Recentemente, un altro studio ha confermato quanto il cibo biologico sia inconfutabilmente superiore all’altro, grazie all’elevata presenza di antiossidanti, efficaci nella prevenzione del cancro. La ricerca che ha coinvolto questa famiglia svedese mette in rilievo come, oltre al profilo antiossidante superiore, il cibo biologico sia l’unico da tenere presente per chiunque abbia a cuore la propria salute.
L’aumento dell’uso dei pesticidi e la diffusione sempre maggiore delle malattie in tutto il mondo hanno una correlazione che non può più essere ignorata. E’ assolutamente chiaro che il passo migliore da compiere, qualora si decida di passare ad una dieta biologica, è quello di coltivare il cibo il più possibile in autonomia. Non è mai troppo tardi per iniziare, nemmeno per chi non lo ha mai fatto e non si ritiene esperto. Anzi, può rivelarsi una pratica facile, piacevole e gratificante. Fortunatamente, il web offre molte possibilità di trovare consigli utili per il giardinaggio, tutorial per i principianti, ma anche per giardinieri esperti.
Un’alternativa è quella di individuare un agricoltore locale che raccolga la nostra fiducia e ci offra prodotti certificati e di qualità. Chi è più esperto sa anche che per seguire una dieta davvero biologica è necessario consumare cibo di stagione, unica prerogativa che ci garantisce che davvero sia della zona, coltivato nel migliore dei modi e fresco.
Chi ha cura di sé e della propria famiglia non può più, oggi, prescindere da una scelta di questo genere.
Per chiudere, ecco un estratto dell’abstract di quello che è considerato lo studio più completo che ha messo il cibo convenzionale e quello biologico a confronto, pubblicato sul British Journal of Nutrition. Naturalmente, questi risultati sono passati inosservati e ignorati dai media. Sarebbe opportuno mostrare questi risultati a chiunque mangi ancora alimenti convenzionali
“[…] In questo studio abbiamo effettuato delle meta-analisi basate su 343 pubblicazione peer-reviewed, che indicano le differenze statistiche e significative nella composizione di colture e alimenti biologici e non biologici. Prima di tutto, le concentrazioni di una vasta gamma di antiossidanti come i polifenoli sono risultati sostanzialmente più elevate nelle colture biologiche […] Molti dei composti sono stati correlati ad un ridotto rischio di sviluppare malattie croniche, tra cui le malattie cardiovascolari e le malattie neuro-degenerative, oltre ad alcuni tipi di cancro […] Inoltre, la frequente presenza di fitofarmaci è risultata essere quattro volte superiore nelle colture convenzionali, che contenevano anche concentrazioni significativamente superiore di metalli tossici […]”
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