Esiste un dispositivo elettrico che imita e amplifica il sistema immunitario ed è in grado di uccidere tutti i batteri patogeni, i virus e i parassiti.
Questo almeno era l’intento originario dei suoi progettisti, in particolar modo uccidere virus come l’epatite e l’HIV. Anche se l’origine virale dell’HIV è discutibile, ci sono molti altri agenti patogeni che possono essere distrutti da questo dispositivo.
In più, esso è in grado di migliorare l’efficacia di qualsiasi terapia già in corso. Liberarsi di tutti gli agenti patogeni che il sistema immunitario deve gestire consente di liberarlo e di rendere più semplice qualsiasi terapia alternativa per curare il cancro.
Nel 1991, William Lyman e Steven Kaali dell’Albert Einstein College of Medicine avevano progettato un dispositivo elettrico funzionante a 50-1000 micro-amp, equivalente a un pacemaker.
Lyman e Kali lo avevano costruito allo scopo di elettrificare il sangue, in un processo simile alla dialisi o all’ossigenoterapia, che riciclano il sangue dei pazienti attraverso una macchina esterna. Inizialmente, il dispositivo aveva ottenuto 14 brevetti e molti articoli erano stati pubblicati a tal proposito sulle maggiori riviste scientifiche. Poi, il silenzio. Uno strumento del genere rappresentava una grave minaccia per l’azienda farmaceutica, perciò è stato sostanzialmente nascosto, pratica molto diffusa, purtroppo.
Il silenzio però non è durato per sempre. Un fisico in pensione, Bob Beck, aveva letto uno di quei vecchi articoli ed era assai curioso. Ha cercato quindi di ottenere i documenti originali di ricerca dall’Albert Einstein College, sentendosi però rispondere che non esistevano. I lavori di ricerca erano addirittura stati rimossi dalle pubblicazioni di una conferenza dove il dispositivo era stato presentato.
Non c’è dubbio che dietro a tutto questo si nasconda la mafia medica, che spesso offre ai ricercatori contratti che non possono rifiutare, purché i brevetti vengano messi da parte. Specialmente nell’ambito delle cure per il cancro si tratta di una pratica assai utilizzata. La strategia consiste nell’assicurarsi che le terapie non farmacologiche non possano essere assolutamente utilizzate.
Un paziente guarito è un cliente perso, del resto. Perciò l’industria del cancro non vuole cure, preferisce trattamenti costosi.
Bob Beck non si è però arreso. Ha ingaggiato un investigatore privato per dare la caccia ai partecipanti della conferenza originale e ottenere i documenti di ricerca. Ci è riuscito e, da fisico esperto e inventore, è stato anche in grado di comprendere cosa Lyman e Kaali avevano fatto. Così si è messo al lavoro per costruire la sua versione del dispositivo.
Bob ha assemblato un dispositivo più piccolo che invia la corrente direttamente al sangue attraverso un paio di piccoli elettrodi applicati alle arterie radiale e ulnare dei polsi. Il fisico e inventore è venuto a mancare pochi anni fa, ma prima è stato capace di testare a fondo il suo dispositivo e di ottenere dei risultati impressionanti sugli esseri umani, tanto da superare i test di laboratorio di Lyman e Kaali. Però da subito ha rifiutato di trarne profitto.
In parole povere, il patogeno distrugge lo strato proteico esterno dei patogeni, impedendo loro di connettersi alle cellule. Il produttore del dispositivo ha quasi rischiato l’arresto, ma riuscì a uscirne indenne accettando l’accordo di non includere il nome di Bob Beck e di omettere la maggior parte delle istruzioni di utilizzo, oltre a eliminare la parola Cura da qualsiasi manuale allegato.
Fortunatamente, le istruzioni complete e originali sono disponibili al download gratuito.
Il sito Cancer Tutor, inoltre, spiega il protocollo Beck per la cura ricorrendo a una corretta alimentazione oltre all’utilizzo del dispositivo insieme a un’altra terapia alternativa. Oltre a curare le altre malattie infettive, pare che sia in grado di liberare il sistema immunitario dalle distrazioni, permettendogli di concentrarsi sull’eliminazione delle cellule tumorali.
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Articolo di generazionebio.com
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