Sono state effettuate molte ricerche per dimostrare come le emozioni e i pensieri negativi attivino una reazione di stress che ferisce il nascituro, mentre le emozioni amorevoli ed ottimistiche lo nutrano.
La ricerca dimostra che, subito dopo il concepimento, esiste un livello di coscienza nell’embrione. Mentre il feto si sviluppa, il suo subconscio immagazzina le informazioni per prepararsi all’ambiente materno. Ma il ruolo del padre in relazione alla madre è addirittura più importante.
Al sesto mese, il feto può sentire e si muove al ritmo della voce della madre. Si può immaginare come sia diversa l’influenza se la madre canta felicemente o urla di rabbia.
Delle ecografie effettuare mentre i genitori urlavano uno contro l’altro hanno mostrato l’intero corpo del bambino in agitazione. Si può quindi immaginare quali danni possano fare dei mesi interi in cui il feto assorbe questo tipo di energia negativa. Può sembrare spaventoso. In realtà, gli studi dimostrano come un cattivo rapporto tra i genitori aumenti del 200% il rischio che il bambino sviluppi danni psicologici e fisici.
Nella sua Biologia delle Credenze, il biologo cellulare, neuroscienziato e ricercatore alla Stanford University Bruce Lipton parla di come i pensieri percepiti dalla madre prima della nascita consentano al bambino di ottimizzare il suo sviluppo genetico e fisiologico.
E’ biologicamente impossibile per un gene operare in modo indipendente dal suo ambiente: i geni sono stati progettati per essere regolati dai segnali che li circondano…”
sostiene Daniel Goleman nel suo Intelligenza Sociale. Il best seller internazionale continua:
… Alcuni dei quali, a loro volta, sono profondamente influenzati dalle nostre interazioni sociali”
Il Dottor Thomas Verny ha fondato l’Association for Prenatal and Perinatal Psychology and Health (APPPAH). Su In Tomorrow Baby: The Art and Science of Parenting from Conception through Infancy, egli scrive
Gli scienziati sono giunti a riconoscere gli organismi viventi come “sistemi dinamici”, in grado di riprogrammare attivamente il comportamento dei geni per adattarsi alle sfide ambientali”
Il legame tra emozioni e pensieri negativi e la risposta allo stress sembra chiaro. Il legame tra ottimismo e il nutrimento del bambino non ancora nato segue presumibilmente lo stesso corso di azione. Questa volta gli ormoni “buoni”, come l’ossitocina, sono quelli che circolano per aiutare il bambino. Ma i pensieri possono avere un percorso ancora più diretto nell’influenzare il DNA.
C’è poi un’altra energia che sembra essere correlata ai pensieri emotivi e al cambiamento genetico. Il Dottor Joseph Mercola, fondatore del sito web sulla saluta naturale mercola.com, riporta un esperimento unico nel suo genere, che mostra quanto la placenta sia ricettiva ai pensieri. L’Institute of Heartmath, una organizzazione no-profit, che si dedica alla ricerca e alla gestione dello stress emotivo attraverso l’utilizzo del DNA placentare. I ricercatori hanno così scoperto che ogni campione di DNA placentare cambia forma a seconda delle emozioni del ricercatore. Quando i ricercatori provavano emozioni positive come amore, gioia e gratitudine, il DNA rispondeva rilassandosi: i filamenti si svolgevano e si allungavano. Quando i ricercatori provavano emozioni negative come rabbia, paura, frustrazione o stress, il DNA si restringeva e molti dei suoi codici si spegnevano. Appena i ricercatori sperimentavano nuovamente emozioni positive, i codici si riaccendevano.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.