Il dibattito su quali metodi adottare nei mesi più freddi per abbassare la febbre è sempre acceso. Chi si affida ad un metodo non convenzionale spesso ha riscontrato una scomparsa molto più veloce dei sintomi, nonché una valida strategia per prevenire le infezioni ricorrenti.
E’ fondamentale ribadire, prima di fare alcune considerazioni, che prima di qualsiasi cosa è bene rivolgersi al proprio medico, perché ciascuno di noi ha una sua condizione particolare e specifica e la strategia per affrontare la febbre parte dalla conoscenza di questa nostra individualità.
Quali sono le cause della febbre?
La febbre è la risposta naturale dell’organismo alle infezioni e alle malattie. Molte malattie prosperano ad una temperatura corporea normale e la febbre (anche quella alta) è una buona indicazione del fatto che il sistema immunitario sta lavorando per scongiurare l’infezione. La febbre è un buon segno poiché significa che il corpo è reattivo e risponde in maniera naturale ad un attacco esterno. Per questo bisognerebbe consentire alla febbre di fare il suo corso.
La febbre può essere causata da una malattia batterica o virale; in rari casi anche da avvelenamento, colpo di calore, tossine ambientali o da un malfunzionamento dell’ipotalamo. Per la maggior parte di noi, la febbre è portata da un’infezione semplice (più spesso da un virus) e si esaurirà non appena si guarisce. Nella maggior parte dei casi, infatti, una febbre inferiore a 39°C non causerà danni al cervello e la febbre che deriva da un’infezione non si aggraverà se non sono presenti altri fattori. Persino Medicine Plus, un servizio dell’Istituto di Medicina Naturale USA, afferma che una febbre inferiore a 41°C questo livello non può provocare danni cerebrali o altri problemi, a meno che non sia accompagnata da sintomi più gravi. La verità è che oltre 39°C è probabilmente meglio intervenire in qualche modo, specialmente con i bambini, se non altro per attenuare i sintomi come mal di testa e dolori diffusi.
Perché ridurre la febbre può essere controproducente
Ci sono diversi motivi per cui è meglio non ridurre la febbre. Essendo questa una componente del processo naturale dell’organismo per combattere una malattia o un’infezione, ridurre la febbre significa permettere alla malattia di durare più a lungo.
Inoltre, la maggior parte dei metodi convenzionali per abbassare la febbre sono dannosi, perché vanno ad appesantire il fegato se somministrati con una certa regolarità. I farmaci sono delle sostanze estranee per il corpo e per questo devono essere metabolizzate e filtrate. Questo richiede moltissima energia, che il corpo potrebbe invece continuare ad utilizzare per lottare contro la malattia in modo naturale.
Certo, la febbre può essere fastidiosa, ma è possibile trovare conforto senza ridurla.
Quando richiedere l’assistenza medica
Nella maggioranza dei casi, la febbre è una risposta naturale sana a cui dovrebbe essere consentito di eseguire il suo decorso. Ci sono delle eccezioni e in questi casi è importante rivolgersi al medico e assicurarsi che non si tratti di nulla di grave.
- Se un bambino di tre mesi ha la febbre oltre i 38°C o presenta sintomi gravi
- Un bambino ha la febbre oltre i 40°C perché può essere il segnale di un’infezione grave o di un avvelenamento
- Un bambino ha la febbre per più di 2 giorni consecutivi
- Il malato ha sintomi come torcicollo, svogliatezza o eccessiva sensibilità alla luce
- La persona non è in grado di trattenere il cibo per più di un paio d’ore o mostra segni di disidratazione
- Una persona presenta difficoltà respiratorie
- Una persona è stata esposta a tossine o veleni che possono avere causato la febbre
- L’intuizione di una madre suggerisce che c’è qualcosa di grave in corso, anche se il bambino sta apparentemente bene
I rimedi naturali per ridurre la febbre e alleviare i sintomi
Se è vero che i metodi convenzionali non sono i migliori per trattare le malattie, se si desidera guarire bene e in fretta, non bisogno però nemmeno soffrire a tutti i costi. Ci sono alcuni rimedi naturali che possono confortare senza ricorrere ai farmaci. Il protocollo può essere il seguente:
- Bere molti liquidi, per evitare la disidratazione. Meglio attenersi ad acqua e tisane alla camomilla o alla menta piperita.
- Assumere i probiotici. La malattia inizia sempre dall’intestino e i probiotici sostengono il sistema immunitario, le cui cellule sono presenti per la maggior parte in quest’area. Bisognerebbe prenderli regolarmente, ma in modo particolare quando c’è una malattia in corso.
- Assumere sciroppo di sambuco per aumentare la funzione immunitaria.
- Assumere brodo fatto in casa, che consente di reintegrare i sali minerali e le sostanze nutrienti.
- Mescolare olio di cocco a cibo o frullati, per le sue proprietà antibatteriche e antivirali.
- Fare bagni caldi con i sali di Epsom o di magnesio, aggiungendo una spolverata di zenzero in polvere che permette di alleviare i dolori muscolari.
Se la persona è dolorante o ha problemi a dormire perché non trova una posizione comoda, molto utili sono delle tinture naturali calmanti o una tintura alla camomilla, che aiuteranno a lenire i muscoli doloranti e a stimolare un sonno rilassante.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.