Il presupposto che sta alla base dell’omeopatia è che i sintomi non sono necessariamente qualcosa di sbagliato, ma che sono una forma di difesa. I sintomi rappresentano il modo attraverso cui il corpo e la mente cercano di combattere un’infezione o di adattarsi a una situazione di stress.
Per questa ragione, l’infiammazione va vista come una difesa del corpo e lo stesso vale per il raffreddore, la tosse, la febbre o un qualunque dolore. Ecco perché seppur la medicina convenzionale riesce ad attutire i sintomi, essa non cura in alcun modo il problema. Sopprimere il sintomo è un po’ come staccare i cavi della spia che si accende sul cruscotto dell’automobile, anziché cambiare l’olio.
Se i sintomi sono una forma di difesa dell’organismo, invece di assumere rimedi farmacologici che sopprimono il sintomo, bisogna cercare qualcosa che li imiti.
L’omeopatia afferma che esiste un rimedio per qualunque malattia, poiché ciascun disturbo non viene considerato come a sé stante, ma in un quadro più ampio che identifica la specifica persona che lo accusa. Ecco perché nessuna influenza è uguale ad un’altra, il mal di testa della mamma non è uguale a quello del suo vicino di casa o la mia sindrome premestruale non ha nulla a che vedere con quella della mia migliore amica. Ciascuno di noi ha la sua particolare tipologia di disturbo, che si inserisce nella totalità di quell’individuo; per questa ragione, l’omeopatia non propone il rimedio che vada a risolvere solo il mal di testa, ma tutti i sintomi che sono presenti in un dato momento in quella precisa persona.
L’omeopatia usa delle piccolissime dosi: più le dosi sono piccole, maggiormente sono concentrate e quindi molto più potenti. La preparazione di un rimedio omeopatico attraversa diverse fasi di diluizione e non avrà alcun effetto su una persona, a meno che questa non abbia una particolare sensibilità verso quella sostanza. Questa sensibilità sussiste ogni volta che i sintomi della persona hanno una corrispondenza con la tossicologia di questo rimedio.
I testi di Omeopatia forniscono ogni informazione dettagliata sulla tossicologia attualmente disponibile. Abbinare ogni singola tossicologia con i sintomi che una persona malata accusa, permette di imitare la saggezza innata del nostro organismo e di stimolare l’inizio del processo di guarigione.
Oggi più che mai abbiamo la necessità di rimedi naturali che stimolino le difese naturali del nostro sistema, allo scopo di guarire.
L’obiezione che viene sempre fatta all’omeopatia è che queste micro dosi non possano avere alcun effetto biologico; la realtà è che 200 anni di esperienza, centinaia di studi scientifici e innumerevoli esperienze cliniche confermano l’esatto contrario.
E’ più facile comprendere come funzionino queste piccole diluizioni se si ricorre ad una metafora. Prendiamo l’esempio di una comunicazione radio effettuata da un sottomarino. In ogni momento, intorno a noi e senza che ce ne rendiamo conto, si irradiano infinite onde, anche se non siamo in grado di percepirle. Se però andiamo sott’acqua, quando un sottomarino irradia le sue onde, queste non penetrano l’acqua salata. Bisogna ricorrere allora alle frequenze ultra basse.
Se pensiamo al sangue, che è costituito anche da acqua e sali minerali, si può allora comprendere come il miglior modo per comunicare al suo interno sia quello di ricorrere a delle frequenze ultra basse, che nel caso dei rimedi omeopatici sono le diluizioni della sostanza.
Va sottolineato ancora una volta che l’unica possibilità che il rimedio sia efficace è che le nostre cellule siano sensibili ad esso.
Lo stesso principio vale nella fisica come nella musica.
Quando suono la nota Do su un pianoforte, questa risuonerà con la nota Do di tutti gli altri strumenti presenti in quella stanza. E’ la sensibilità dei simili.
Perciò la chiave dell’omeopatia è quella di trovare un rimedio che corrisponda al modello di sintomi che in quel momento accusa l’individuo. Oggi il lavoro è spesso facilitato dall’utilizzo di software professionali che aiutano a trovare il rimedio giusto.
La cosa fondamentale è non ricorrere al fai da te, proprio perché il principio su cui si basa l’omeopatia non ha nulla a che vedere con quelli della medicina convenzionale. Perciò assumere un rimedio naturale come si farebbe con un farmaco da banco non ha alcun senso. Ed è anche la ragione per cui molti affermano di non avere avuto alcun beneficio ricorrendo all’omeopatia.
Questa raccomandazione si trova all’interno di un volume di recente pubblicazione in Italia, Omeopatia. L’Acqua che cura. Il libro, scritto da Nicola e Marta del Giudice, rispettivamente fratello e nipote del grande fisico Emilio del Giudice, spiega in modo accessibile e chiaro sia le basi scientifiche della medicina omeopatica, oggi sempre più convalidata dalla fisica quantistica, che la visione dell’uomo su cui fonda i suoi principi.
Sul numero 51 della rivista Scienza e Conoscenza è presente un’esauriente intervista ai due ricercatori, di cui è possibile leggere un’anticipazione qui.
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Articolo di generazionebio.com
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