La medicina omeopatica è una delle principali terapie alternative praticate dai medici in Europa e in Asia.
A partire dal suo sviluppo agli inizi del 1800 come specialità medica, l’omeopatia ha rappresentato una valida alternativa alla medicina ortodossa a livello internazionale, ponendosi come minaccia costante all’economia scientifica, filosofica e medica convenzionale.
L’approccio omeopatico alla guarigione mantiene un profondo rispetto per i sintomi della malattia, come difese importanti del sistema immunitario e della persona. Mentre la medicina convenzionale tende spesso ad assumere che i sintomi sono qualcosa di “sbagliato” e che devono essere trattati, inibiti, repressi, o biochimicamente manipolati, l’omeopatia tende ad assumere che i sintomi sono importanti difese dell’organismo, che vengono risolti in modo più efficace quando i trattamenti coltivano, nutrono, o mimano i sintomi, al fine di avviare un processo di guarigione. In definitiva, questi due approcci diversi per la guarigione delle persone hanno portato a vari conflitti.
E’ comune, per esempio, per l’omeopatia mettere in discussione i presunti “studi scientifici” secondo i quali i farmaci convenzionali sono efficaci, a causa della preoccupazione che molti di questi trattamenti tendono a sopprimere i sintomi o ad interrompere la complessa ecologia interna del corpo e creare malattie molto più gravi. Gli omeopati sostengono che molti moderni farmaci forniscono sollievo a breve termine, creando come effetto collaterale disfunzioni immunitarie, malattie mentali e altri processi cronici. Inoltre, il fatto che alla maggior parte delle persone oggi vengano prescritti più farmaci contemporaneamente, nonostante la ricerca clinica abbia raramente mostra la sicurezza o l’efficacia di tali pratiche, costringe tutti a mettere in discussione il metodo scientifico la medicina moderna.
Gli omeopati sostengono che i tassi di cancro, malattie cardiache, stanchezza cronica, e varie malattie croniche nelle persone più giovani possano derivare dalla soppressione dei sintomi perpetrata dalla medicina convenzionale.
L’antagonismo con l’omeopatia è iniziato quando il rispettato medico sassone Samuel Hahnemann, ha sviluppato il sistema agli inizi del 1800. Hahnemann era un traduttore di importanti testi di medicina e farmacologia e l’autore del libro di testo principale utilizzato dai farmacisti del suo tempo.
Nonostante la statura elevata di Hahnemann in medicina, farmacologia, e chimica, la sua forte critica verso la medicina convenzionale ha portato ad attacchi personali contro di lui da parte dei medici ortodossi e dei farmacisti (i produttori di farmaci di quel tempo) che venivano filosoficamente ed economicamente minacciati dal lavoro di Hahnemann . Quando l’omeopatia è arrivato in America nel 1825, è cresciuta rapidamente grazie al suo successo ampiamente riconosciuto nel trattamento di epidemie di malattie infettive che imperversavano tra gli inizi e la metà del 1800. Poi, quando l’American Institute of Homeopathy diventò la prima organizzazione nazionale di medicina nel 1844, si sviluppò un’organizzazione rivale che proponeva di fermare la crescita dell’omeopatia: la American Medical Association.
Presidente degli Stati Uniti William McKinley ha dedicato un monumento speciale al dottor Hahnemann a Washington DC, nel 1900, presente ancora oggi, l’unico monumento nella capitale americana dedicato alle gesta di un medico.
Tuttavia, a causa della minaccia economica, filosofica e scientifica che il paradigma e la pratica dell’omeopatia rappresentano, un antagonismo al vetriolo esiste ancora. E’ quindi illuminante esporre la disinformazione che si è sviluppata sull’omeopatia e capire chi sta alla guida di questa campagna di disinformazione.
I miti sulla diffusione dell’Omeopatia
Come altri propagandisti, i negazionisti omeopatici cercano di creare disinformazione utilizzando tre tecniche semplici. In primo luogo, i negazionisti dell’omeopatia fanno una semplice accusa falsa, una bugia, e la ripetono costantemente e coerentemente, nel tentativo di farne una nuova verità. In secondo luogo, questa ripetizione viene eseguita nel contesto di qualche elemento legittimante. Nel dettaglio, i negazionisti dell’omeopatia ignorano o minimizzano il numero consistente di prove che hanno origine dalla ricerca di base e dalla ricerca clinica. Il terzo componente della tecnica è di vendere la menzogna a una popolazione vulnerabile nel tentativo di farla proliferare e ripetere all’interno di quel gruppo. I gruppi vulnerabili sono spesso giovani studenti innamorati del loro mestiere elitario e di ciò che hanno appena appreso, che non hanno la conoscenza e l’esperienza sufficienti a rendersi conto di essere usati da i negazionisti. I negazionisti dell’omeopatia giocano anche sulle paure di quei medici più anziani e affermati che sono portati a credere che “se l’omeopatia è vera, allora tutto ciò che riguarda la medicina moderna e la scienza è falso.” Questo eccesso di semplificazione della realtà è comunemente ripetuto. Tuttavia, proprio come la fisica quantistica non confuta tutta la fisica, ma piuttosto, estende la nostra capacità di comprendere e prevedere gli eventi su sistemi estremamente piccoli e molto grandi, allo stesso modo, l’omeopatia non smentisce tutta la moderna farmacologia, ma estende la nostra comprensione dell’uso di dosi estremamente ridotte di agenti medicinali per ottenere risposte di guarigione.
Bisogna riconoscere in anticipo che i professionisti omeopatici, i pazienti e gli utenti di questi farmaci naturali sono spesso sorpresi e stupiti dai risultati che sperimentano nel trattamento su se stessi, bambini, neonati, animali e persino piante. Nelle osservazioni condotte nel corso degli ultimi 40 anni, è possibile affermare che la maggior parte delle persone è scettica rispetto all’omeopatia fino a quando non la prova. Prima di tutto è fondamentale imparare qualcosa sull’omeopatia, in maniera da utilizzarla correttamente ed efficacemente.
Purtroppo, però, i negazionisti tendono a diffondere disinformazione sull’omeopatia, compresi i seguenti miti:
Mito # 1: “Non c’è nessuna ricerca che dimostri l’efficacia dei farmaci omeopatici”
In realtà, la maggior parte degli studi clinici condotti con farmaci omeopatici ha avuto un esito positivo. Tuttavia, se si tiene conto solo di quell’esiguo numero di studi di grandi dimensioni, un risultato positivo è meno probabile; ma non perché l’omeopatia non funziona, ma perché questi studi più grandi tendono a erogare un solo farmaco omeopatico a tutti i partecipanti allo studio, senza qualsiasi genere di trattamento individualizzato che è invece tipico del metodo omeopatico. Affermare che i medicinali omeopatici non funzionano utilizzando solo questi studi è illogico ed è come dire che gli antibiotici sono inefficaci solo perché non curano ogni virus, fungo o infezione batterica.
Mito # 2: “Gli studi di ricerca dimostrano che gli studi condotti sui medicinali omeopatici sono svolti male”
Sbagliato! Studi che dimostrano l’efficacia dei medicinali omeopatici sono stati pubblicati su Lancet, British Medical Journal, Pediatrics, Pediatric Infectious Disease Journal, Cochrane Reports, Chest (la pubblicazione della British Society of Rheumatology), Cancer (la rivista della American Cancer Society ), Journal of Clinical Oncology (rivista della Society of Clinical Oncology), Human Toxicology, European Journal of Pediatrics, Archives In Facial PlasticSurgery, Archives of Otolaryngology – Head and Neck Surgery, Journal of Clinical Psychiatry, e molti altri. Tutti questi studi sono stati randomizzati, in doppio cieco e controllati con placebo. Inoltre, proprio a causa dei pregiudizi contro l’omeopatia, questi studi sono stati esaminati con rigore, forse ancora più del solito.
Inoltre, molte delle riviste mediche citate hanno pubblicato meta-analisi di studi clinici su specifiche malattie e hanno dimostrato che i farmaci omeopatici hanno molti più benefici di un placebo. Ironia della sorte, quella revisione della ricerca che i negazionisti omeopatici più comunemente indicano come la prova evidente che non c’è alcuna differenza tra i medicinali omeopatici e il placebo ha dimostrato di essere una scienza inadeguata.
Mito # 3: “12CH è come una goccia nell’Oceano Atlantico”
Pura fantasia! Infatti, la dose 12CH richiede 12 provette, e 1% di soluzione viene aspirata da ciascuna delle 12 provette. E’ tipico per i “negazionisti” della medicina omeopatica affermare seriamente che la realizzazione di un unico medicinale omeopatico richiede più acqua di quanta ne esista sul pianeta. Sembra che gli scettici siano così fondamentalisti rispetto al loro punto di vista che, consciamente o inconsciamente, erroneamente suppongono che le diluizioni utilizzate in omeopatia crescano proporzionalmente con ogni diluizione; essi presuppongono che ogni diluizione richiede acqua 10 o 100 volte di più con ogni diluizione – affermazione falsa, e anche i più elementari articoli e libri sulla medicina omeopatica possono provarlo. Purtroppo (e stranamente), la maggior parte degli scettici sembrano leggere le reciproche disinformazione sull’omeopatia e avere una propensione a girare la realtà in modo da creare fraintendimenti.
Mito # 4: “Non c’è nulla nei farmaci omeopatici, è solo acqua”
Ignoranza e disinformazione diretta. In primo luogo, un gran numero di farmaci omeopatici che vengono venduti nelle erboristerie e farmacie sono quelli che vengono chiamati “basse potenze”, cioè piccole o piccolissime dosi di farmaci, la maggior parte dei quali sono in quantità simile a quella di alcuni ormoni e cellule immunitarie presenti nel nostro corpo. In secondo luogo, utilizzando campioni di sei diversi farmaci a base di minerali, gli scienziati del Department of Engeneering presso l’Indian Institute of Technology hanno confermato che la sostanza di partenza è ancora presente in forma di nanoparticelle di minerali di partenza, anche quando il farmaco viene sottoposto a centinaia di diluizioni seriali. Inoltre, svariate riviste di fisica hanno pubblicato altre ricerche che confermano le differenze tra. acqua e “acqua omeopatica”.
Mito # 5: “Se non capisco come funzionano i medicinali omeopatici, di conseguenza non funzionano. E’ stregoneria”
Non capiamo un sacco di misteri della natura, ma la nostra mancanza di comprensione non significa che i misteri non siano reali. Definisce “stregoneria” l’omeopatia colui che ha chiaramente paura di qualcosa che non sa o non capisce, e la storia insegna che ogni volta che si va a caccia alle streghe, una strega si trova. Il fatto che ci sia un piccolo ma significativo riscontro da parte della ricerca di base scienze che ha mostrato effetti fisici e biologici della medicina omeopatica tende ad essere ignorato. Eppure pubblicare su quotate riviste scientifiche e mediche non è una comune pratica delle steghe.
Il Dr. Karol Sikora, oncologo rispettato e rettore dell’Università di Buckingham Medical School in Inghilterra, ha espresso seria preoccupazione per la repressione stalinista che gli scettici perpetrano su alcuni medicinali omeopatici. Sikora ha duramente criticato i medici in poltrona che giudicano senza avere alcuna esperienza nell’uso di questi trattamenti con pazienti reali.
Conoscere cosa si nasconde dietro questi falsi miti è fondamentale per comprendere l’atteggiamento antiscientifico tipico dei negazionisti; si tratta di fondamentalisti che tendono a scoraggiare a tutti i costi l’apertura mentale nei confronti dell’omeopatia. Quali interessi si celano dietro a un atteggiamento del genere? Gli stessi delle grandi case farmaceutiche minacciate dal diffondersi di metodi di trattamento davvero efficaci?
*fonte naturalnews.com
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