Le persone sono attratte dalle lampadine fluorescenti compatte a causa della loro proprietà di risparmio energetico.
Solo chi ha analizzato con cura queste alternative ad incandescenza conosce i veri pericoli ambientali costituiti da questo tipo di prodotto.
Un recente studio mette in luce una grande preoccupazione associata alle cosiddette lampadine verdi, mostrando come esse siano realmente in grado di friggere la pelle con i raggi UVA.
A seguito di uno studio condotto in Europa, che esaminava gli effetti delle lampadine sulla pelle, i ricercatori della Stony Brook University di New York hanno condotto uno studio simile per esaminare l’impatto dei bulbi sulle cellule epidermiche umane. Per effettuare lo studio, i ricercatori hanno acquistato lampadine a risparmio energetico di vario genere, per poi misurare la quantità di emissione di radiazioni UV.
In ciascuno dei bulbi sono stati riscontrati livelli significativi di UVC e UVA, che causavano vere e proprie crepe sul rivestimento delle lampade.
Subito dopo sono stati analizzati gli effetti di tali emissioni sulle cellule cutanee umane, ed è stato scoperto che le cellule della pelle sana sperimentano lo stesso danno provocato dalla radiazione ultravioletta.
Test simili sono stati condotti utilizzando anche le lampadine a incandescenza della stessa intensità.
Mentre le lampadine a incandescenza non hanno avuto effetto negativo sulle cellule della pelle sana, i ricercatori hanno concluso di non poter dire lo stesso per le lampadine a risparmio energetico.
Lo studio ha rivelato che la risposta delle cellule sane della pelle ai raggi UV emessa dalle lampadine fluo è coerente con i danni da raggi ultravioletti.
A fronte di un elevato risparmio energetico, i consumatori dovrebbero stare attenti al loro utilizzo. La ricerca dimostra che è meglio evitare di usarle a distanza ravvicinata e che sono più sicure quando sono collocate dietro un vetro supplementare.
Questo, purtroppo, non è l’unico problema con le lampade fluorescenti compatte. Oltre ad avere un potenziale impatto negativo sulla pelle, queste lampadine emettono sostanze chimiche tossiche.
Dopo che si è constatato che le lampade a risparmio energetico fluorescenti rilasciano sostanze chimiche cancerogene nell’aria, un nuovo studio ha scoperto che queste sostanze chimiche nocive vengono continuamente rilasciate dai bulbi per un periodo di settimane o mesi.
Oltre a rilasciare queste sostanze chimiche cancerogene, che sono ben oltre il livello “sicuro” fissato dalla EPA, queste lampadine superano i livelli di mercurio considerati sicuri per gli esseri umani.
Ormai sul mercato la diffusione di questo genere di prodotto è diventata capillare e lascia poco spazio ad alternative più sane.
L’Unione Europea ha sancito la graduale messa al bando delle lampadine a incandescenza (per quanto riguarda la produzione ex-novo) con la seguente tabella di marcia:
- dal settembre 2009 è vietata la produzione di lampadine a incandescenza da 100 W o di più e di tutte quelle a bulbo smerigliato o opalino;
- dal settembre 2010 di quelle da 75 W;
- dal settembre 2011 di quelle da 60 W;
- dal settembre 2012 di qualsiasi potenza.
Cosa fare dunque per evitare di friggere la propria pelle e per tenere fuori dalle mura domestiche le sostanze tossiche che rilasciano le lampade a basso consumo?
Ben poco, per il momento.
A breve sarà immesso sul mercato un nuovo prodotto, sicuro e ad alta efficienza. Si tratta di lampade a led, ad altissima efficienza, basso consumo e sicure per la salute. Il costo di ogni singola lampadina sarà di 50 dollari e questo sarà purtroppo il peggior deterrente a una loro diffusione immediata a favore di una salute più florida.
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Articolo di generazionebio.com
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