Dal momento che, per eludere gli antibiotici, i batteri sono in costante evoluzione, le infezioni comuni potrebbero diventare presto mortali.
Questo ha affermato Margaret Chan, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nel corso di una conferenza a Copenhagen, Chan ha rivelato che la resistenza agli antibiotici potrebbe portare alla fine della medicina moderna che conosciamo oggi. Durante il suo intervento è stato svelato che gli antibiotici principali stanno perdendo di efficacia, e che i trattamenti sostitutivi sono molto più costosi, più tossici e richiedono tempistiche molto più lunghe, prevedendo talvolta anche la terapia intensiva.
Chan ha inoltre rivelato che gli ospedali sono diventati terreno fertile per patogeni altamente resistenti, come lo Stafilococco Aureo, resistente alla meticillina. Questo fenomeno purtroppo aumenta il rischio che l’ospedalizzazione possa uccidere anziché fornire le cure adeguate.
Difatti malattie un tempo curabili, come la tubercolosi, stanno diventando sempre più complicate e costose da trattare. Chan ha affermato che le cure per la tubercolosi richiedono generalmente due anni di trattamento attraverso farmaci altamente tossici e nonostante questo soltanto il 50% dei pazienti guarisce completamente.
Inoltre sono stati scoperti ceppi resistenti all’antibiotico di salmonella, e.coli e gonorrea.
Gli esperti sostengono che si stia per tornare indietro all’epoca pre-antibiotici, ma in verità ci si prepara a un’era totalmente nuova. Sta per affacciarsi all’orizzonte la fine della medicina come la conosciamo oggi. Un comune mal di gola o una sbucciatura al ginocchio potrebbero addirittura uccidere. Inoltre, secondo altri esperti, la mancanza di antibiotici efficaci potrebbe rendere rischiosi o impossibili interventi chirurgici sofisticati come trapianti di organo, oppure trattamenti come la chemioterapia o le cure di neonati prematuri.
Lo sviluppo di nuovi antibiotici potrebbe evitare una catastrofe, ma pare che le case farmaceutiche non siano disposte ad investire in farmaci progettati per l’utilizzo a breve termine. La produzione di un farmaco per ridurre il colesterolo è redditizio, dal momento che le persone lo assumeranno ogni giorno per il resto della loro vita; al contrario, un antibiotico si prende per una settimana, al massimo 10 giorni, fornendo un’entrata decisamente inferiore. Dall’altra parte, però, occorre anche essere molto prudenti nell’utilizzo degli antibiotici. Il modo migliore per limitare il potenziale dei batteri di sviluppare resistenza è quello di diminuire l’uso degli antibiotici. Occorre assumerli in modo appropriato e solo quando è necessario per non incorrere in un’ennesima crisi globale.
Del resto proprio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente pubblicato un nuovo libro, “The Evolving Threat of Antimicrobial Resistance” nel quale si legge che “i batteri che causano la malattia reagiscono agli antibiotici utilizzati come terapia, diventando prima o poi resistenti ad essi”. Il manuale punta il dito contro l’uso improprio degli antibiotici, che sono spesso prescritti troppo facilmente e utilizzati troppo a lungo.
Lo sviluppo e la diffusione delle prescrizioni di antibiotici a partire dai primi anni ’30 è stato sicuramente un vantaggio per la medicina moderna, considerato che un semplice graffio poteva evolvere in una grave malattia e sfociare nella morte. Da allora, però, il loro uso scellerato ha portato alla situazione attuale.
E’ un problema mondiale, non ci sono confini. La soluzione? Occorre immediatamente dimezzare l’utilizzo degli antibiotici! Il sistema sanitario deve fermarsi e cessare di prescriverli in maniera così massiccia, per evitare che i batteri possano continuare a mutare, diventando resistenti alla nostra capacità di abbatterli.
Questa riflessione non può che portarci a cambiare mentalità e ad analizzare l’opportunità di cambiare atteggiamento in primis come pazienti, smettendo di affidarci all’automedicazione scellerata e optando per una sana prevenzione. Un fisico dotato di un potente sistema immunitario è più difficilmente vulnerabile all’attacco dei batteri. Le difese si rafforzano avendo cura della propria alimentazione, prima di tutto. Il consiglio migliore è perciò quello di optare per cibi naturali, biologici e non processati dall’industria, ricchi di vitamine e minerali, preziosi nutrienti per il nostro organismo.
Questa possibile crisi mondiale che potrebbe presentarsi, a causa dell’inefficacia degli antibiotici nella neutralizzazione dei nuovi super-batteri, può rappresentare un’opportunità: quella di riscoprire e godere dei benefici della medicina naturale. In natura esistono molti rimedi capaci di risolvere diversi disturbi o a prevenirli. Così come in natura sono presenti antibiotici molto potenti che andrebbero rispolverati e diffusi in modo più massiccio: primo tra tutti, l’argento colloidale ionico, efficace in pochi minuti su un numero davvero esteso di batteri, ma denigrato o ignorato dalle medicina moderna.
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Articolo di generazionebio.com
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