Una conferenza che ha avuto luogo a Londra ha esortato i governi di tutto il mondo a sostenere ricerche indipendenti sulla possibilità che l’uso dei telefoni cellulari favorisca la crescita dei tumori alla testa.
La conferenza Children With Cancer ha messo in luce i dati pubblicati dall’Office of National Statistics, che mostrano un aumento del 50% dei tumori al lobo frontale e temporale tra il 1999 e il 2009. Le cifre mostrano che il tasso di incidenza è passato da due a tre persone su 100.000 a partire dal 1999, mentre i dati provenienti dalla Bordeaux Segalen University mostrano un 1-2% di aumento annuo dei tumori cerebrali nei bambini.
Alcuni scienziati e studiosi sostengono da sempre che le radiazioni dei cellulari possano provocare tumori. Tutti coloro che affermano l’esistenza di un legame, chiedono anche a gran forza che, con cinque miliardi di telefoni cellulari in uso in tutto il mondo, venga condotta una ricerca urgente, per stabilire l’entità del rischio.
Non tutti sono d’accordo. Mentre i governi, le compagnie telefoniche e gli enti sanitari forniscono spesso consigli per minimizzare il rischio, la Health Protection Agency ha appena pubblicato un rapporto secondo il quale l’unico rischio derivato dall’utilizzo del cellulare è quello di andare a sbattere con l’auto mentre si è distratti da una chiamata o da un sms.
Denis Henshaw, professore emerito in Effetti Delle Radiazioni sugli Esseri Umani alla Bristol University, ha aperto la conferenza di tre giorni a Westminster. In precedenza aveva sollecitato l’uso di avvertimenti simili a quelli che compaiono sui pacchetti di sigarette anche sulle confezioni dei cellulari, oltre che una più approfondita ricerca indipendente.
Henshaw ha dichiarato “Un enorme numero di persone sta usando i telefoni cellulari e questo potrebbe rappresentare una bomba ad orologeria per la salute – non solo per i tumori cerebrali,ma anche per la fertilità. Gli effetti sulla salute di alcol, fumo e inquinamento sono ormai noti ed è ragionevole che si comincino a chiarire anche le prove legate ai cellulari. Meglio chiudere le porte prima che i buoi scappino”.
Il campanello d’allarme ha squillato lo scorso anno quando l’Agenzia Internazionale per la Ricerva sul Cancro (IARC) ha classificato i cellulari come potenzialmente cancerogeni. E’ stata la prima volta che una dichiarazione del genere è stata fatta in un rapporto di valutazione così importante. Va detto che le valutazioni IARC sulle proprietà cancerogene di agenti fisici e chimici sono tenute in grossa considerazione. Se IARC fa una così chiara dichiarazione, devono esserci sufficienti prove scientifiche dietro, altrimenti non verrebbe messa a rischio la sua reputazione.
Tuttavia, non tutti credono che il rischio sia significativo.
Ken Foster, docente di bioingegneria alla University of Philadelphia, ha minimizzato la classificazione IARC. Science Based Medicine ha riportato una sua dichiarazione:”Dire che qualcosa è potenzialmente cancerogeno è come dire che qualcuno è un potenziale taccheggiatore perché si trovava nel negozio quando l’orologio è stato rubato. La vera domanda è quali sono le prove che i cellulari causino realmente il cancro. La risposta è nessuna che possa davvero convincere”.
The Independent sostiene che i ricercatori siano divisi in due fazioni: il 50% sostiene che non ci siano rischi, l’altro 50% che il cellulare rappresenti un pericolo per la salute. Il saldo cambia quando vengono considerate le fonti di finanziamento, con circa tre quarti degli studi che sostiene la mancanza totale di rischio quando sono finanziati dal settore della telefonia mobile.
Si tratta insomma del più grande esperimento tecnologico nella storia della nostra specie e stiamo cercando di seppellire la testa sotto la sabbia circa i rischi reali per le cellule, gli organi, la riproduzione, il sistema immunitario, il comportamento.
I governi e le compagnie telefoniche spesso minimizzano i rischi. Eppure allo stesso tempo i ragazzi sotto i 16 anni vengono invitati a fare un uso essenziale del cellulare, i bambini a usarlo solo in caso d’emergenza. Le istruzioni per iPhone avvertono di non tenere il telefono a contatto con il corpo, che si stia telefonando o meno. Inoltre si suggerisce, durante la chiamata, di mantenerlo a una distanza di almeno 15 mm, e di usare custodie prive di parti metalliche.
La guida fornita con il Blackberry riporta suggerimenti simili, con un’attenzione particolare agli adolescenti e alle donne in gravidanza, la cui distanza consigliata tra cellulare e corpo sale di 25 mm. La guida, quasi ironicamente, suggerisce anche agli utenti di ridurre la quantità di tempo speso al cellulare!
Il professor Leszczynski ha utilizzato la conferenza per sollecitare una classificazione più forte da parte di IARC. All’Independent ha dichiarato:”Dal 2001 non faccio che parlare della necessità di prendere misure di precauzione, specialmente per i bambini. Ora le prove sono sufficienti.”
La conferenza ha discusso anche delle altre cause di cancro infantile, come le tossine chimiche nel cibo, nell’aria e nell’acqua. Ma il filo conduttore della conferenza ha messo in luce la necessità di maggiore ricerca indipendente. Non possiamo dire con certezza che ci sia un nesso di causalità tra cancro al cervello e telefoni cellulari, ma si ha ragione di considerare questa una possibile spiegazione per l’aumento dei tumori di questo tipo e il pubblico ha diritto di sapere. Anche se il rischio fosse pari a 1 su un milione, con 5 miliardi di telefoni nel mondo, i risultati potrebbero essere comunque devastanti.
E’ proprio sulla base di queste considerazioni e di questo dibattito ancora privo di conclusioni che LifeWave ha progettato il nuovo Matrix, uno scudo di ultima generazione, basato sui principi della tecnologia stealth, in grado di ridurre l’esposizione alle radiazioni del telefono cellulare come nessun altro dispositivo prima di oggi. LifeWave Matrix è studiato per proteggere contemporaneamente sia l’utente che il cellulare, senza per questo interferire con la qualità del segnale.
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Articolo di generazionebio.com
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