Qui di seguito la traduzione della testimonianza di Andrea Donsky, co-fondatrice di NaturallySavvy.com. Andrea, al suo terzo parto, ha vissuto un’esperienza del tutto nuova e sorprendente.
“Mio marito ed io abbiamo accolto il nostro terzo figlio il 30 Gennaio 2011, una bella bambina di circa 3 Kg.
Era un sabato sera e non vedevo l’ora di passare una bella serata rilassante, poiché mia figlia maggiore quel giorno aveva avuto la febbre. Trascorsi 30 minuti circa, dopo essermi seduta sul divano per rilassarmi, ho sentito la mia prima contrazione. Erano le 19:58. All’inizio non ero certa si trattasse di quello. Essendo la mia terza gravidanza, avrei dovuto riconoscere i sintomi delle doglie, ma per qualche ragione avevo ancora delle incertezze. Così ho iniziato a tenere sotto controllo le contrazioni con il mio iPhone. All’inizio erano sporadiche – della durata di 5/10 secondi e a distanza di 10/15 minuti una dall’altra. Dopo circa un’ora ho deciso di chiamare la mia ostetrica, per farle sapere cosa stava accadendo. Robynn mi ha consigliato di continuare a monitorare le contrazioni e di aggiornarla dopo un’altra ora. A quel punto, le contrazioni erano diventate più forti, ma ancora piuttosto sporadiche e quando ho richiamato la mia ostetrica mi ha consigliato di fare una doccia. La doccia avrebbe dovuto accelerare il travaglio, se era il momento giusto, o fermarlo. Non avevo mai sentito nulla del genere, ma le ho dato retta e sono andata sotto la doccia intorno alle 21:30. Verso le 22 l’ho richiamata, dicendole che aveva ragione: la doccia aveva sicuramente stimolato ulteriormente il travaglio e non c’era dubbio che avrei partorito quella notte (dopo la doccia le contrazioni si presentavano ogni 5 minuti e duravano da 50 secondi a 1 minuto ciascuna). Dopo aver chiamato alcuni parenti ad accudire i miei altri due bambini, siamo arrivati in ospedale intorno alle 23:45. Al mio arrivo, le ostetriche hanno controllato quanto fossi dilatata: 5 cm. Ero delusa, perché il dolore era già molto forte e credevo di essere in una fase più avanzata. Robynn mi ha detto che ci sarebbero volute ancora 2 o 3 ore prima di essere completamente dilatata, perciò ho messo su un po’ di musica, bevuto molta acqua di cocco e succo biologico di mela, mi sono seduta su una palla da parto e ho aspettato.
Al parto erano presenti due ostetriche, Robynn, il primario, e Meaghan, l’assistente. Sono state eccezionali. Doveva esserci anche una terza ostetrica, Vicky, che è arrivata solo dopo il parto. Questo perchè Vicky aveva chiesto a Robynn di essere avvertita, in base alle previsioni, un’ora prima che partorissi. Poiché la dilatazione era di soli 5 cm, abbiamo tutti previsto che avrei dato alla luce la bimba non prima delle 3 del mattino.
Alle 0:50 il dolore si è però intensificato e ho sentito all’improvviso un fiotto di acqua sulle gambe. Si erano rotte le acque! Era la prima volta che le acque mi si rompevano spontaneamente durante il parto, così era per me una nuova esperienza, ho pensato fosse una cosa bella. Sapevo che, una volta rotte le acque, la bimba non avrebbe tardato ad arrivare. Avevo ragione. All’1:03 del mattino è nata la mia bellissima piccola bambina.
Ora la questione è: come è possibile che la mia dilatazione sia passata da 5 a 10 cm soltanto in un’ora? Potrebbe essere che, essendo al terzo parto, di solito tutto avviene più velocemente. Oppure potrebbe essere stato grazie ai patch energetici che mi aveva dato un mio amico una settimana prima di andare in sala parto. Mi aveva detto di metterli nella mia borsa per l’ospedale e di applicarli durante il travaglio. Mi aveva detto che questo avrebbe potuto minimizzare le mie doglie. Ero scettica, ma avendo deciso di non fare l’epidurale, ero disposta a provarli (ho pensato che comunque non avrebbero fatto male). Me ne ero dimenticata fino a quando non mi sono trovata in ospedale e stavo guardando nella borsa per cercare qualche succo di frutta. Li ho applicati e mi sono dimenticata di averli fino a quando non mi sono trovata nella mia stanza, a pensare a quanto fosse stato doloroso il parto.
Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che avevo partorito (5 anni e 10 mesi, per l’esattezza) e avevo dimenticato quanto fosse doloroso. Per fortuna è stato di breve durata e la porzione di dolore intenso è perdurata soltanto per un’ora circa. Nel complesso, non credo che i patch abbiano contribuito a ridurre l’intensità del dolore durante il parto vero e proprio, ma credo siano stati d’aiuto in altri modi. Ad esempio, credo abbiano contribuito a rilassare il mio corpo, che a sua volta ha permesso al collo dell’utero di dilatarsi più velocemente, ecco perché sono passata da 5 a 10 cm in un così breve periodo di tempo. Così come credo che i patch siano stati d’aiuto nell’affrontare le contrazioni post-parto, che sono state gestibili e mi hanno consentito di assumere un solo farmaco per il dolore.
I patch sono prodotti da un’azienda che si chiama LifeWave e funzionano attraverso la stimolazione dei punti di agopuntura e di digitopressione. Sono una grande sostenitrice dell’agopuntura e spesso mi sottopongo a dei trattamenti (a dire il vero ho avuto una seduta il giorno prima del travaglio, per indurlo, e ha funzionato), perciò avevo compreso le premesse dei patch. Mi piacerebbe sapere da altre donne che hanno usato i dispositivi LifeWave durante il parto se hanno avuto un’esperienza simile alla mia; perciò se voi o qualcuno che conoscete ha utilizzato i patch per partorire, fatemelo sapere […]”
Andrea Donsky è una nutrizionista olistica e co-fondatrice di The Shopper Inc. Naturally Savvy Media.
Visionaria, imprenditrice di successo, Andrea si è laureata in Economia e Commercio alla McGill University ed è una nutrizionista olistica autorizzata (R.H.N.).
Nata e cresciuta in Canada, Andrea ha dedicato la sua vita a condividere con tutti la sua passione per una vita al naturale e per uno stile di vita sano, contribuendo a guidare le persone nel confuso labirinto dei supermercati del 21° secolo e delle diete ferree.
Clicca qui per leggere la versione in inglese e integrale della testimonianza di Andrea Donsky.
L’AGOPUNTO SP6 CONTRIBUISCE AD ALLEVIARE I DOLORI DEL PARTOUno studio condotto dal Karolinska Institute di Stoccolma nell’Ottobre del 2010 ha rivelato che l’agopuntura è utile per diminuire i dolori associati al travaglio. Il punto specifico utilizzato è stato SP6 (milza 6). Normalmente, questo punto ha delle controindicazioni ed è fortemente sconsigliato durante la gravidanza per le sue proprietà di indurre il parto, ma se usato in maniera appropriata solo ed esclusivamente durante il travaglio, è in grado di rendere più semplice e indolore il parto. L’agopressione è stata condotta da ambo i lati per 30 minuti. Le partecipanti allo studio hanno riportato una notevole diminuzione dei sintomi del travaglio subito dopo il trattamento. I patch LifeWave hanno proprietà molto simili all’agopressione e il vantaggio di poterli utilizzare per un periodo più esteso. LifeWave vieta l’uso dei dispositivi alle donne in gravidanza. E’ però risaputo che l’agopuntura, se praticata da un agopuntore qualificato, può essere usata in modo sicuro ed efficace anche dalle donne in stato interessante. Allo stesso modo, occorre consultarsi con un professionista qualificato se si desidera applicare i dispositivi LifeWave in gravidanza, per usarli in maniera appropriata e sotto stretto controllo medico, così da non incorrere in rischi secondari e indesiderati. LifeWave e GenerazioneBio.com non si assumono responsabilità rispetto all’uso personale di queste informazioni. |
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Articolo di generazionebio.com
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