Sette ore al giorno per 20 anni. Telefonate di almeno dieci minuti ciascuna. E la notte cellulare acceso e in carica a breve distanza dalla testa.
Chiamate anche notturne, senza usare auricolare o vivavoce. Poi, la malattia. Che arriva improvvisa, inaspettata. Diagnosi: gliobastoma.
La storia riguarda un imprenditore di 45 anni, già ascoltato in Procura, che ha raccontato la sua storia di dipendenza dal telefono.
Il glioblastoma è un tumore maligno al cervello e potrebbe essere compatibile con le valutazioni di uno studio presentato lo scorso anno dallo Iarc, l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro. Il rischio cancerogeno ipotizzato come riconducibile ai campi elettromagnetici da radiofrequenza – cioè quelli emessi dai cellulari – si riferisce in particolare al glioma e al neurinoma acustico.
Il caso arriva all’Osservatorio sui tumori professionali della Procura di Torino dopo il rilascio del referto medico.
Il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo d’indagine per accertare eventuali correlazioni tra la malattia e la lunga esposizione alle onde elettromagnetiche sprigionate dagli apparecchi telefonici utilizzati dall’imprenditore. E’ la segnalazione numero 26.075 in quindici anni di attività di questo osservatorio unico in Italia ed è la prima volta che un tumore viene collegato all’uso del telefonino. Guariniello sta raccogliendo informazioni e documentazione, anche dai produttori di telefonini, sui rischi per la salute segnalati per l’uso prolungato dell’apparecchio.
Non esiste ancora una prova scientifica ufficiale sulla effettiva pericolosità del cellulare, ma i casi in cui si manifesta un possibile collegamento iniziano a moltiplicarsi e, in attesa che si faccia ulteriore luce su una questione per troppi anni torbida, non si può più rimandare oltre la scelta di proteggersi.
LifeWave ha introdotto sul mercato uno scudo, da applicare sul telefono cellulare, in grado di fornire una protezione dell’85% durante una chiamata e del 95% a telefono acceso e a contatto o vicino al corpo. Risultati unici, mai ottenuti prima con nessun prodotto, che saranno facilmente dimostrabili e che sono possibili grazie alla tecnologia innovativa e unica di fabbricazione. Lo scudo si chiama Matrix e assicura chiamate sicure e protette dalle radiazioni.
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Articolo di generazionebio.com
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