Stiamo attraversando tempi estenuanti. Faticosi. Talvolta persino ingrati. Siamo tutti costantemente messi alla prova e raramente la vita sembra premiarci. È normale sentirsi stanchi e sfiduciati.
Siamo stanchi di investire tempo, sforzi e risorse per avere risultati incerti e spesso poco premianti. Siamo stanchi dell’ottusità della gente e di un mondo che sembra viaggiare al contrario.
Non è sempre stato così. Ci sono stati momenti (e ce ne sono tuttora) dove eravamo pieni di speranza. Dove l’ottimismo superava il cinismo e questo ci faceva sentire meno esausti.
Tutti però ci siamo ritrovati, in questi anni, con il cuore spezzato, di fronte a promesse e aspettative che non sono state mantenute. Il mondo ha smesso di supportare i nostri sforzi e spesso sono state più le perdite che le vittorie.
Tutto questo ha spento la motivazione per andare avanti e riprovarci.
Siamo come un esercito di anime in pena, che cercano guarigione da un sofferenza che sembra non avere fine. Tutti vorremmo di più, ma siamo stanchi di chiedere. Stanchi della situazione che stiamo vivendo e terrorizzati all’idea di ricominciare tutto da capo.
È ovvio che per ottenere qualcosa si debbano correre dei rischi, ma la paura di fallire di nuovo impedisce di farlo. Perché manca la forza.
Ci sentiamo gli unici stanchi, ma in realtà tutti intorno a noi sono nella medesima situazione.
Sono tutti stanchi dell’incertezza, dell’inganno, della diffidenza che nutriamo gli uni verso gli altri.
Così iniziamo tutti a isolarci. Per proteggerci.
Quando la fatica penetra nel profondo dell’anima, sembra impossibile trovare l’energia per tornare a provarci. Persino gli ideali che avevamo prima appaiono privi di valore e di significato.
Il passo verso la resa sembra l’unico possibile da compiere.
Eppure, il senso della vita sta proprio lì: nel concedersi di andare avanti. Nel rallentare, senza fermarsi del tutto.
Ognuno di noi è molto più resistente di quanto creda. In questo momento storico, i frutti delle nostre azioni sembrano non arrivare mai. Ecco perché pensiamo più volte di gettare la spugna, incapaci di rialzarci dopo l’ennesima caduta e delusione.
Vorremo risultati immediati, che ci diano un po’ di coraggio.
Il primo passo importante è ammettere la difficoltà e cogliere il momento come un’opportunità per lavorare sui propri sentimenti.
Solo perché ci sentiamo stanchi, arresi e stufi della vita, non significa che non possiamo fare qualcosa per cambiarla.
Chiunque ha sperimentato almeno un grande fallimento nel corso della sua esistenza, mentre cercava di realizzare i suoi sogni. Eppure, con la tenacia, i risultati nel tempo sono arrivati.
Alcuni eventi della vita avvengono in silenzio e lentamente. Sono il risultato di quelle piccole decisioni che prendiamo ogni giorno, per essere migliori.
Bisogna concedersi il tempo, però.
Rallentare è la prima strategia da mettere in campo in questo momento. Muoversi lentamente, ma senza fermarsi.
La stanchezza che sentiamo ha le sue ragioni. Siamo stanchi perché tutto sta cambiando. Dentro e fuori di noi. Quello che sentiamo è un adattamento.
Ma questa stanchezza non è vana. Indica la necessità di andare avanti. Di continuare. Di accettare questa evoluzione in corso.
Un’evoluzione che un giorno non troppo lontano ci porterà a ciò per cui ci stiamo impegnando.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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