Il ritorno da una vacanza soddisfacente è quasi sempre traumatico. L’umore cambia, così come si modifica improvvisamente l’atmosfera. È come risvegliarsi alla realtà dopo un sogno paradisiaco.
Una vacanza come si deve, infatti, aiuta il corpo e la mente a rilassarsi, stimola la voglia di sorridere e di essere gentili, permette allo stress di sciogliersi. Quella trasformazione, però, rischia di svanire in breve tempo, non appena i ritmi serrati del quotidiano tornano a padroneggiare le nostre vite.
Perché le cose, per un breve periodo di tempo, sono andate meglio?
Perché siamo riusciti a staccare dalla frenesia, dalle incombenze e dal pensiero ossessivo. Abbiamo rallentato e ci siamo allineati con dei bioritmi più sani per noi. Sempre che non si faccia parte di quel folto gruppo di iperattivi che sentono l’esigenza, anche in vacanza, di riempire ossessivamente le giornate di impegni.
La vacanza di per sé è una pausa dalla routine. È in qualche modo una questione mentale.
Questo significa che si può raggiungere quello stato ogni volta che lo si desidera. Ciò non implica prenotare un viaggio ogni fine settimana per il resto dell’anno. La questione è molto più semplice e meno dispendiosa: consiste nel disciplinarsi, allo scopo di imporsi delle pause mentali durante la giornata. Delle parentesi dedicate al rilassamento.
Invece, non facciamo altro che costruirci alibi, raccontando a noi stessi che non c’è tempo e che non ci è permesso.
Si tratta, invece, di fare delle scelte.
La vacanza per eccellenza è il risultato di una mente rilassata, A volte sono sufficienti delle pause qui e là dove si sta, semplicemente, in pace. Dove si staccano i dispositivi, si interrompono per un attimo i contatti con il mondo e si rimane fermi. Quante volte riempiamo il nostro potenziale tempo libero di esperienze vacue? Magari leggendo un giornale, oppure saltando compulsivamente da un social network all’altro. Così, facendo, la mente non stacca mai. Anzi: viene continuamente bersagliata di informazioni da elaborare, che sono spesso superflue.
È necessario allora dare forma a una nuova abitudine: quella di trovare del tempo per sé, dove permettere al sistema corpo-mente di recuperare e ripristinare le sue funzionalità. Le nuove abitudini si formano con l’addestramento e la pratica. Senza allenarsi, è impossibile diventare esperti di qualcosa. Il rilassamento mentale non deve rimanere un puro fatto teorico, da procrastinare a oltranza. Deve trasformarsi in una costante esperienza personale.
All’inizio sembrerà impossibile trovare anche solo 15 minuti per questo, perché scenderanno in campo resistenze apparentemente insormontabili. Tutto sta nel cominciare e nel godere dei benefici, con la consapevolezza di averne il diritto e di meritarselo.
Come fare?
Ad esempio sfruttando la pausa pranzo per staccare completamente. Non sarebbe magnifico poter riprendere le attività pomeridiane con la mente più lucida, con il giusto flusso di energia nel corpo, così da essere di nuovo propositivi e sorridenti? Ma soprattutto, fare di questo un’abitudine consolidata e irrinunciabile?
Un ottimo strumento per raggiungere questo obiettivo può essere quello di concedersi una versione più moderna del classico pisolino pomeridiano. Basterà trovare una posizione comoda, chiudere gli occhi e concentrarsi sull’ascolto di questo brano:
Power Nap – Pausa e Recupero Veloce
Questa traccia musicale di circa 20 minuti, accordato sulla frequenza solfeggio 741 Hz, arricchita da specifici battiti binaurali che vedono l’alternarsi delle quattro onde cerebrali, è meglio di una tazza di caffè, ma senza effetti collaterali. Agisce come riequilibrante degli emisferi cerebrali, ristabilisce elasticità e lucidità mentale ed è l’ideale per chi lavora o studia, o semplicemente ha bisogno di un supporto per ripristinare quello stato ideale di rilassamento che permette di affrontare la vita con la giusta energia e presenza.
Per scaricare il brano e provare questa esperienza, clicca qui.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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Foto di Freepik
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