Ti è mai capitato, soprattutto ultimamente, di non riuscire più a comunicare, di sentirti a disagio con alcune persone che conosci e frequenti da anni, di avere la percezione di non avere più nulla da condividere con loro?
Ti è successo di sentirti tu alieno, in mezzo a una folla di persone che sembrano avere perso il controllo della loro vita, ma che, soprattutto, si muovono nel mondo come automi, come se fosse stata loro risucchiata l’anima?
Persone incattivite, scontrose, materialiste, egoiste.
Adulti mai cresciuti che mancano sempre più di empatia.
Incapacità di instaurare relazioni equilibrate
Una sana relazione con gli altri dovrebbe avere come principio di base la capacità di mantenere bilanciato il rapporto tra dare e ricevere. Non è possibile dare e basta, ma nemmeno ricevere e basta.
Alla lunga, se questo rapporto rimane sbilanciato, la relazione ne risente e si spegne.
Mancanza di empatia e di sincerità
Quando una persona non è in pace con se stessa, vive nel pregiudizio e rischia di interpretare un’esperienza condivisa nel modo sbagliato. Se la controparte agisce in un modo che ci ferisce, è facile cadere nel ruolo della vittima e puntare il dito concentrandosi su pensieri come
tu mi hai fatto questo e quest’altro
Ciò dipende dalla mancata educazione all’empatia. Non si è più in grado di vedere le cose anche con lo sguardo dell’altro. Con il tempo, si diventa anzi inflessibili, reagendo alle cose secondo stereotipi. Si diventa ripetitivi e non creativi.
Non tutti si danno l’opportunità di guardare al proprio lato oscuro, allo scopo di capire perché esso emerga in una data situazione. Ecco perché si reagisce automaticamente, addossando colpe all’altro e sollevando se stessi da ogni implicazione.
Uno dei problemi che porta alla mancanza di empatia è legato anche alla convinzione che la propria sia sempre la verità assoluta. Che la propria visione sia unica e inattaccabile. Quando basterebbe, di fronte a qualcosa che ci ha ferito, cercare il confronto con l’altro. Esprimere i propri sentimenti e accettare le motivazioni dell’altro. Per poi mettere tutto sul piatto e scegliere.
Invece di fare questo, si giudica il comportamento altrui senza immedesimarsi, senza ascoltare e comprendere i bisogni i e sentimenti degli altri.
Come a dire
Esisto io e solo io, mi hai ferito e non ti voglio più vedere
Rapporti disfunzionali con i genitori generano adulti capricciosi
Cos’altro è, questa, se non una forma di capriccio infantile?
Partiamo dal presupposto che siamo (in teoria) tutti esseri umani e in quanto tali fallibili. Quando in una relazione di qualsiasi tipo ci sono dei fraintendimenti, l’ultima cosa da fare è battere i piedi. O, almeno, non è questo ciò che dovrebbe fare una persona adulta.
Eppure questo è uno dei comportamenti più diffusi oggi, che scaturisce da una società dove per alcune generazioni è mancata la corretta integrazione delle figure del padre e della madre.
Padri e madri assenti generano bambini che non sono in grado di diventare adulti equilibrati. Questa assenza va intesa più da un punto di vista affettivo, ma anche fisico.
Se viene a mancare l’educazione emotiva, se da bambini non si sviluppa un sano attaccamento alla figura genitoriale di riferimento, come si potrà poi manifestarla a propria volta nella vita adulta?
Si passerà semmai il tempo a correre come palline da flipper impazzite, alla ricerca di quel senso di sicurezza e di protezione, oltre che di amore, che è venuto a mancare da piccoli. Mendicando il diritto di essere visti e riconosciuti incondizionatamente, senza che ci si aspetti qualcosa in cambio.
Il punto è che solo l’amore dei genitori può essere spontaneamente incondizionato. Come già detto, una sana relazione di altro tipo si può basare soltanto su un rapporto equilibrato tra dare e ricevere.
Oggi le persone vogliono solo di ricevere. Anzi lo pretendono. Perché sono costantemente alla ricerca di un modo per colmare quei vuoti.
Quando si tratta di dare (amore, supporto, aiuto), si ritraggono disorientati. Perché non hanno idea di cosa significhi. Non hanno conosciuto dei modelli adeguati da riproporre. Non sanno cosa fare. Quindi scappano. Perché è la strada più facile.
Una separazione inesorabile tra due tipi di società
Questo è uno dei motivi per cui stiamo assistendo al totale degrado di una società che non ha più anima, che manca di direzione e di accoglienza. Una società dove i rapporti umani stanno affrontando una crisi gravissima, che la sta squarciando in due.
Da un lato c’è una moltitudine che colma i vuoti e si distrae con bisogni materiali e relazioni superficiali.
Dall’altra, ci sono poche persone che però, pur con esperienze analoghe, hanno scelto di assumersi la responsabilità della propria vita e hanno lavorato sodo sul tema. Non tanto per perdonare il padre e la madre come suggerisce qualche guru new age, ma per integrarli. Per recuperare la relazione sospesa e procedere nella vita come persone adulte. Pronte a dare sostegno, a porgere la propria mano e a esserci per gli altri.
Ma non per tutti. Solo per chi ha scelto di crescere come loro, per chi umilmente chiede e poi dà, per chi si esprime sinceramente senza paura, per chi mette a disposizione le proprie doti in modo genuino, con un unico scopo comune: aiutarsi, sostenersi ed evolvere. Migliorando reciprocamente la qualità della vita.
Ed è proprio da questa parte di società che germoglierà il nostro futuro.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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