È davvero plausibile ritenere che Dio (o Coscienza, o Creazione, o Etere, o Uno) si risenta per ciò che l’uomo fa o non fa e per come si comporta?
Il meccanismo che fa scaturire i nostri sensi di colpa o del peccato porta con sé una lunga serie di contraddizioni.
Dio/Coscienza non è dotato di volontà. È Uno. Tutte le idee e le credenze che portano ai sensi di colpa sono invece figlie della molteplicità e di un’idea antropomorfa che niente ha a che vedere con Dio.
Solo l’uomo basa i suoi comportamenti sul giudizio, sulla volontà e sul risentimento. Dio non giudica e non si arrabbia, perché non è nella sua natura.
Il senso del peccato è stato ereditato da un retaggio religioso, che ha tratto beneficio da ammonimenti che hanno inculcato nell’uomo una pericolosa e infondata credenza. Che lo limita e lo inibisce. Che gli sottrae potere.
Sentirsi colpevoli giustifica l’idea di avere fatto qualcosa di sbagliato.
Se è però vero che viviamo in un Universo che evolve verso l’espansione dell’Amore, è sensato ritenere che vi sia anche il minimo spazio per l’errore?
No, in un Universo di questo tipo non può avvenire qualcosa che “era meglio che non accadesse”. Ogni cosa si verifica con un solo e unico scopo: espandere l’Amore. Come si può essere colpevoli, dunque, se ogni azione ed ogni gesto avvengono in quella direzione?
Una cosa è l’esperienza, che corrisponde al fatto oggettivo; un’altra è la sua interpretazione, da cui nascono i sensi di colpa.
La colpa è in verità un’invenzione del mondo occidentale, che genera frustrazione e senso di inadeguatezza. È meglio parlarne in termini di responsabilità.
Ogni azione che viene portata a termine ha in sé un valore globale evolutivo.
Che sia giusta o sbagliata è una pura interpretazione, che nasce da una concezione umana aberrante, che si basa sulla morale comune.
Bisogna però chiedersi chi ha determinato questa morale. Chi ha stabilito che una cosa sia buona o cattiva in senso assoluto.
Il segreto è imparare a vivere con maggiore leggerezza, nel rispetto degli altri. Senza mai dimenticare che ognuno di noi sta giocando un gioco di ruolo e che, proprio per questa ragione, se non perdiamo di vista la nostra umanità e manteniamo viva la consapevolezza dell’unità, saremo in grado di rimanere coerenti con questa visione, sapendo che la cosa giusta da fare è quella che stiamo già facendo. Sempre.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.