Ci sono modelli e cicli che la società e la cultura propongono all’infinito. Spesso si tratta di schemi che si basano su emozioni distruttive, dove l’unico scopo sembra essere quello di comportarsi con gli altri così come siamo stati trattati noi.
Se però vogliamo davvero un mondo migliore e una società più evoluta, occorre partire da se stessi e rompere questi schemi.
Ci va del coraggio, certo. La spinta giusta per fare la differenza e lasciare un’impronta significativa.
Ci vuole anche, forse soprattutto, consapevolezza.
Se siamo stati giudicati, scegliamo di comprendere. Se siamo stati rifiutati, scegliamo di essere accoglienti. Se siamo stati umiliati, scegliamo la compassione.
Occorre diventare le persone di cui avremmo avuto bisogno quando siamo stati feriti, non la persona che ci ha fatto del male.
Ripromettiamoci di essere migliori di chi ci ha spezzato il cuore con indifferenza.
Scegliamo di guarire, anziché lasciarci possedere dall’amarezza.
Solo così potremo agire mossi dalle intenzioni del cuore. Anziché spinti dalle morse del dolore che abbiamo provato.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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