Chi si trova su un cammino di evoluzione e prende sempre più consapevolezza del fatto che la nostra realtà va molto oltre il piano materiale che possiamo percepire con i sensi, spesso ha un contraccolpo. Inizia a sentirsi piccolo, debole e senza valore di fronte al potere e all’immensità della Creazione. Perché, di fatto, rispetto al tutto, ognuno di noi è un granello di sabbia.
Ci sono due reazioni, in realtà: sentirsi grandi oltremodo e lasciarsi trasportare dall’ego, oppure iniziare a notare le mancanze e i difetti che abbiamo come esseri umani. Agli occhi di qualcuno il mondo spirituale appare così puro e perfetto, da amplificare un senso dentro di sé di umiliazione e disagio.
Nessuna di queste due reazioni è sana.
La chiave sta, in verità, nell’imparare ad amare noi stessi.
Una crescita – e la conseguente capacità di attrarre abbondanza nella vita – è possibile solo quando forma e sostanza sono in armonia. L’uomo è la forma, lo Spirito è la sostanza.
La Creazione stessa ispira amore incondizionato e illumina tutte le creature, indipendentemente dal loro livello spirituale. È così che ognuno di noi dovrebbe agire. Partendo dall’amor proprio che si espande per diventare amore per gli altri.
Chi non ama se stesso no potrà mai portare la sua forma in coerenza con l’essenza del Creatore. Se non proviamo amor proprio, la nostra forma si inverte, direzionando la nostra energia verso la paura e l’odio. In questo stato, abbassiamo la vibrazione e ci rendiamo vulnerabili a una sequela di guai.
Nessuno può sfuggire a ciò che è. Ognuno è stato creato a immagine della Creazione. Pertanto, non può essere sbagliato. Se siamo troppo critici verso noi stessi e non ci apprezziamo, se dirigiamo verso di noi solo pensieri negativi, arriverà dai piani alti una sorta di sigillo di approvazione.
Secondo un detto ebraico:
Come un uomo si misura, così viene misurato dal Cielo
I nostri pensieri risuonano con i mondi superiori e generano una risposta che si addice alla vibrazione che abbiamo prodotto.
Se una persona si sente inutile e pensa di non avere diritto di esistere, infligge a se stessa il potere del giudizio.
Allo stesso tempo, però, non bisogna cadere vittime dell’orgoglio. Chi si arrabbia per un insulto e pretende rispetto senza darlo, in realtà si contamina e crea una separazione.
La soluzione, in questo caso, è sempre l’equilibrio. Rimanere sempre sulla linea di confine tra un eccesso e l’altro. Rispettare se stessi, la Creazione e gli esseri umani è la via maestra, che frena l’orgoglio.
Anche se ci sentiamo piccoli come un granello di sabbia, il nostro posto è importante e nessuno può sostituirci. Perché ognuno di noi è unico.
Lo spettacolo a cui stiamo assistendo è gestito da un potere superiore. Tutto si sta svolgendo secondo un piano. In cui dobbiamo avere fiducia, perché si sta svolgendo in ogni sua parte. Se vogliamo contribuire, però, non possiamo non partire dall’accettazione di noi stessi, che ci farà più facilmente capire qual è il nostro posto nel mondo e qual è il ruolo che ci spetta.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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Foto di Pixabay
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