Si possono avere le abitudini più salutari del mondo, ma se non si dorme bene non è possibile stare bene davvero.
Il sonno ripristina le funzioni del cervello e del corpo. Si ricaricano le batterie e si raccoglie l’energia necessaria per affrontare il nuovo giorno.
Milioni di persone non dormono però abbastanza. Numerose ricerche riferiscono che gli adulti hanno problemi di sonno più che occasionali.
C’è una varietà di fattori che possono ostacolare la capacità di ottenere un ottimo riposo notturno – dal cibo che si mangia fino al tipo di letto su cui si dorme.
C’è una cosa molto semplice che resta da fare per cadere in un dolce sonno, se le avete provate tutte senza successo: cambiare la biancheria. Il tipo di lenzuola, di cuscini e di piumino possono fare la differenza.
Recenti studi scientifici indicano che la scelta della biancheria da letto può effettivamente aiutare a dormire più a lungo e più comodamente. Alcuni tipi di biancheria hanno dimostrato di aumentare la durata della fase REM, momento in cui il corpo è più rilassato, dove si sogna, e si gode dei benefici di un sonno ristoratore.
Per comprendere l’importanza di questo fattore, occorre tenere presente alcuni dati.
La temperatura ambiente ideale per il sonno è generalmente compresa tra i 18-20° C. A temperature differenti, il corpo sarà costantemente impegnato nella termoregolazione, compromettendo la qualità del sonno.
Sono sempre più diffusi i tessuti sintetici sul mercato, come il poliestere. Si tratta di un tessuto poco costoso ma non consigliato. Alcuni studi mostrano come il poliestere crei un ambiente troppo caldo, impedendo un riposo confortevole. I tessuti sintetici sono inoltre assai dannosi per la salute, perché possono contenere prodotti chimici perfluorinati (PFC), sostanze usate per rendere il tessuto più morbido, prevenirne il restringimento e renderli ignifughi. Proprietà che ha come causa secondaria l’emissione di formaldeide. L’imbottitura in poliestere presente nei cuscini e nelle trapunte è composta da polietilene tereftalato (PET), che è essenzialmente plastica e si deteriora nel tempo rappresentando un serio rischio per la salute.
Spesso nemmeno i piumini d’oca sono consigliabili: essi fanno da isolanti, impediscono la traspirazione e non permettono la termoregolazione. Ecco perché molte persone sudano sotto il piumone. Si tratta di uno stress termico che fa consumare energia, anziché rigenerarla.
Le piume d’oca vengono poi rese ignifughe attraverso un trattamento a base di sostanze chimiche e molte altre sostanze vengono regolarmente utilizzate per il trattamento e la pulizia delle penne. Questo rappresenta un rischio per la salute, specialmente per le persone affette da asma o da allergie.
Il tessuto migliore per la biancheria del letto è la lana. Essa fornisce il comfort perfetto in ogni stagione, in qualsiasi luogo. La lana permette una termoregolazione naturale, poiché è isolante al freddo e traspirante al caldo.
Si tratta inoltre di un tessuto ipoallergenico ed ecologico: le pecore da cui si ricava continuano a vivere a lungo in modo sano e felice anche dopo la tosatura.
Per essere certi di riceverne tutti i benefici necessari, è fondamentale sapere esattamente come la lana è stata gestita, trattata e lavorata. La migliore è la pura lana vergine, naturale al 100% e non trattata con additivi o prodotti chimici nocivi.
Alcuni produttori usano invece un processo chiamato carbonizzazione per pulire la lana. Questo processo utilizza acido solforico per rimuovere le sostanze vegetali presenti in natura che si annodano alla lana di una pecora.
La lana migliore è quella che ha subito un processo di pulizia con saponi biodegradabili perché mantiene intatta la sua lanolina, un olio naturale che gli conferisce la sua caratteristica morbida ed elastica.
Basterà provare una notte a riposare cullati dalla biancheria di lana, per sentire la differenza e non poterne più fare a meno.
Ma non finisce qui! Spesso si trascura che i letti, in una casa su quattro, presentano livelli estremamente elevati di acari della polvere. Il 10% della popolazione soffre di allergia agli acari: una vera epidemia. Gli acari della polvere si nutrono delle cellule morte della pelle, ecco perché prosperano nei letti.
Da qui l’importanza di avere particolare attenzione alla regolarità con cui si cambia la biancheria da letto e alla pulizia generale della stanza.
Quanto spesso bisogna cambiare le lenzuola per restare in salute?
Nei tessuti si accumula una quantità significativa di microbi dannosi e questo è un problema, se si considera che ognuno di noi trascorre un terzo della sua vita a letto.
Le lenzuola e il resto della biancheria da letto assorbono sebo, saliva, sudore e sporco. Gli acari della polvere vanno poi a disturbare il sistema respiratorio. In un letto si possono trovare anche 10 milioni di batteri diversi.
Per tutte queste ragioni, si consiglia di cambiare la biancheria tassativamente una volta a settimana. Alcuni accorgimenti ulteriori da seguire sono:
- mai sovraccaricare la lavatrice, ma lavare un set di biancheria per volta
- scegliere un ciclo di lavaggio lungo, soprattutto in presenza di sporco molto intenso
- aderire a un regime di temperatura che vada dai 40 ai 60°, perché solo così il lavaggio sarà fatale per gli acari
- far asciugare il bucato completamente, così che non rimanga umidità residua
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Articolo di generazionebio.com
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