Dormire sonni tranquilli è un fenomeno sempre più raro. Le forme di disturbo sono individuali: si va dall’impossibilità ad addormentarsi, si passa ai risvegli notturni frequenti, fino ad arrivare all’incapacità a riposarsi, nonostante le ore di sonno dormite siano apparentemente sufficienti.
Insomma, a quanto pare la relazione con Morfeo appare sempre più conflittuale, per una percentuale sempre più elevata di persone.
Capita che questo avvenga occasionalmente. Qualora, però, questo fenomeno permanesse per lungo tempo, è indispensabile approfondirne le cause e andare a effettuare un riequilibrio efficace. Una cattiva salute deriva, infatti, anche da una pessima rigenerazione notturna.
Un buon sonno si può favorire con una respirazione corretta, che stimoli il rilassamento del corpo e della mente. Pertanto, oltre ad osservare qualche accorgimento utile prima di coricarsi, può rendersi indispensabile ricorrere a tre tecniche che vanno a diminuire la vigilanza, favorendo l’addormentamento.
Respirazione quadrata
Questa respirazione si sviluppa in 4 tempi.
Distesi nel letto a occhi chiusi:
- si inspira dolcemente per 4 secondi
- si trattiene il respiro, a polmoni pieni, per 4 secondi
- si espira lentamente per 4 secondi
- si mantengono i polmoni vuoti per 4 secondi
Poi si procede con ripetizioni a piacere, mantenendo l giusta regolarità e nel frattempo, è possibile disegnare mentalmente i 4 lati del quadrato.
Conto alla rovescia del respiro
Sdraiati a occhi chiusi, si va a rallentare il respiro, cercando di accantonare pensieri e preoccupazioni.
Poi si inspira dolcemente e, in fase di espirazione ci si concentra sul numero 10. Poi si ispira di nuovo ed espirando si visualizza o si pensa al numero 9. Poi, con le respirazioni successive, si procede all’8, al 7 e così via.
Giunti all’1, si visualizza uno 0 alla sua destra e si ricomincia da capo.
In genere, dopo 3 serie capita di addormentarsi senza nemmeno rendersene conto.
Le scale
Sdraiati in posizione comoda, si bada bene a posizionare bene sia la testa che la schiena. Si lasciano andare i pensieri, magari soffiandoli via, per poi visualizzare delle scale. Dalla cima della rampa, si inspira piano e poi, in fase di espirazione, si immagina di scendere un gradino. E poi un altro e un altro, silenziosamente. Mentre si visualizza questa discesa, può essere utile ripetersi mentalmente “più giù, ancora più giù, sempre più giù”.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: Pause Energetiche di Laurence Roux-Fouillet
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.