Nelle fattorie che coltivano alimenti biologici, si sa, non vengono utilizzati pesticidi e fertilizzanti chimici e i prodotti vengono inviati direttamente al rivenditore. In questa maniera, nemmeno le persone che vivono nei dintorni della fattoria e gli agricoltori stessi sono esposti a sostanze chimiche pericolose; inoltre, meno combustibili fossili vengono convertiti in fertilizzanti e più il terreno sarà in grado di sostenere le colture per le generazioni a venire.
Il cibo biologico ha degli enormi benefici sulle persone, che evitano di inghiottire i residui dei pesticidi e possono assumere un maggior numero di nutrienti . I prodotti provenienti da coltura biologica hanno spesso un prezzo più alto e di questi tempi per alcune famiglie in difficoltà economica l’acquisto può diventare proibitivo. Ecco che dunque torna utile sapere quali sono gli alimenti che è bene acquistare e consumare SEMPRE da agricoltura biologica, per l’alto tasso di pesticidi e fertilizzanti che altrimenti l’organismo sarebbe costretto ad assorbire.
MELE: sulle mele sono stati rilevati più di 40 pesticidi diversi, poiché la minaccia di funghi e insetti porta l’agricoltore a spruzzare sostanze chimiche diverse sui loro frutteti. Residui di antiparassitari si possono trovare anche nei succhi di mela, rendendo preferibile anche l’acquisto biologico dei derivati delle mele. Qualcuno consiglia di eliminare la buccia proprio per evitare i pesticidi residui: in questo modo si eliminano però anche i nutrienti della mela, rendendone inutile il suo consumo. Se non si riescono a trovare mele biologiche, meglio scegliere in alternativa angurie, banane e mandarini.
SEDANO: i test hanno riscontrato ben 60 pesticidi diversi sul sedano. In alternativa al sedano biologico, meglio optare per ravanelli, broccoli e cipolle.
FRAGOLE: anche in questo caso, un pericolo fungo che minaccia le fragole, costringe gli agricoltori a spruzzare una varietà di pesticidi che finiscono anche sulle bancarelle del mercato. I test condotti hanno riscontrato circa 60 pesticidi diversi sulle fragole; un numero inferiore su quelle congelate.
PESCHE: anche sulle pesche si riscontrano 60 tipi di pesticidi, un po’ di meno in quelle in scatola. In alternativa alle pesche biologiche si può optare per anguria, arance, pompelmi, mandarini.
SPINACI: a guidare la categoria delle verdure a foglia verde, sono gli spinaci, con quasi 50 varietà di pesticidi riscontrati, anche in quelli surgelati.
NETTARINE: le nettarine, specialmente quelle importate, sono i frutti maggiormente contaminati. Se è difficile trovarle biologiche, meglio scegliere papaya, mango e ananas.
UVA: l’uva presenta circa 30 pesticidi diversi, che naturalmente vanno anche a finire nel vino.
PEPERONI: in tutte le loro varietà colorate, i peperoni presentano un alto numero di residui di pesticidi, pari a circa 50.
PATATE: le patate sono uno degli alimenti preferiti da grandi e piccini, ma è assai pericoloso se consumato non biologico. I pesticidi rilevati sono circa 35.
MIRTILLI: i mirtilli presentano solitamente più di 50 pesticidi; quelli congelati ne hanno un numero inferiore. Anche alternative come le ciliegie sono spesso contaminate. Meglio quindi optare per le banane.
LATTUGA: insieme agli spinaci, la lattuga è tra le più contaminate verdure a foglia verde. Presenta circa 50 pesticidi diversi, perciò se non si trova biologica è meglio scegliere gli asparagi in alternativa.
VERZA: considerato un superfood, la verza è un vegetale resistente, che raramente rischia di essere attaccato dai parassiti; eppure, durante i test sono stati rilevati numerosi antiparassitari. Come alternativa si può scegliere tra cavoli, asparagi e broccoli. Anche il tarassaco può essere considerato altrettanto valido e con gli stessi nutrienti della verza.
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Articolo e Grafica di generazionebio.com
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