Non si tratta di attivazione del DNA, quanto di una forma di rilascio da una sorta di prigione.
Se qualcuno era bloccato in carrozzina, paralizzato senza possibilità alcuna di muoversi e poi improvvisamente si libera da questo blocco e si rimette in piedi, se le dita iniziano a muoversi di nuovo, insieme alle mani e alle gambe, significa che è successo qualcosa nel DNA, prima che nei muscoli o nel cervello. È un fenomeno che avviene di colpo, che interessa tutto il corpo, non solo alcune sue parti.
Il DNA prima intrappolato in un’energia vecchia e stagnante, si libera e ciò avviene grazie al libero arbitrio. Tutto ciò che fa parte del nostro sistema, infatti, si trova nell’esatta condizione che noi abbiamo scelto per lui. Prima il DNA si trovava in uno stato, poi qualcosa cambia. Tutto ha a che vedere con una nuova energia ed è un fenomeno che si può stimolare in ogni momento. Non bisogna aspettare la prossima vita per assistere a un cambiamento di tale portata.
È questo ciò che si può riscontrare alla base delle remissioni (o guarigioni) spontanee.
Cosa accade, in realtà, quando si verificano fenomeni di questo tipo? Per la scienza rimangono un mistero, perché essa non contempla ancora totalmente il ruolo della coscienza.
Queste remissioni spontanee avvengono in modo inatteso, quasi all’improvviso, attraverso qualcosa che si muove sul piano della consapevolezza. Come se si attivasse un modello che era già presente nel sistema, ma che aveva solo bisogno di essere riacceso. La medicina non è in grado di comprenderlo, poiché si tratta di stimolare il sistema a ricordarsi come guarire, come se fosse il corpo stesso – e non un intervento chimico – a ripulirsi da una malattia.
Si potrebbero riportare migliaia di storie di questo tipo, che vengono spesso imputate all’effetto placebo. Il quale altro non è che una certa consapevolezza che va ad attivare una reazione chimica. Anche solo la piena aspettativa di guarigione è in grado di risvegliare il ricordo di com’era il corpo quando era sano, attivando il potenziale di riportarlo in quel medesimo stato.
Questo processo viene facilitato quando il sistema entra in contatto con qualsiasi tipo di energia quantica che, per l’effetto della biorisonanza riattiva il modello di guarigione. Questo spiega l’efficacia delle diverse tecniche di guarigione energetica.
Questo tipo di conoscenza sarà sempre più diffusa, in futuro, perché anche la biologia accetterà l’esistenza delle strutture cellulari quantiche, che apriranno alla possibilità che ogni uomo sia dotato di un sistema multidimensionale che per ora viene ancora totalmente ignorato. Oggi la biologia studia solo la chimica del nostro corpo, motivo per cui l’unica risposta ufficiale ai disturbi di ogni tipo viene ricercata nel medesimo campo chimico. È una cosa logica, per certi versi, ma si tratta ormai di un assunto superato. Che lascerà presto lo spazio a un nuovo modello di medicina, dove tutto ruoterà intorno all’energia e alla vibrazione, non più alla chimica. Diventerà presto questa la strada preferenziale per la guarigione, perché la consapevolezza è energia pura.
Ciò comporterà anche, come conseguenza, un’estensione dell’aspettativa di vita.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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