Può la tv essere oggi considerata un’arma psico-sociale? Qualcuno pensa proprio di sì.
Molti saranno d’accordo sul fatto che, effetti fisici a parte, il contenuto della maggior parte dei programmi TV di oggi (e non è un caso che si chiamino programmi: programma è una parola che coinvolge un recettore passivo di informazioni) è stata progettata per infondere una visione sociale del mondo e un sistema di valori egoistici opposti a quella che si può considerare una società sana. L’individualismo a tutti i costi è evidente, il senso di responsabilità personale sta scomparendo insieme alla sana moralità necessaria a tutte le civiltà per sopravvivere.
Pensiamo ai pirati della strada o a chi urta accidentalmente un’altra auto in un parcheggio e si dà alla fuga. Anziché fermarsi e prendersi la propria responsabilità, questi personaggi scompaiono dalla scena, magari sentendosi anche orgogliosi di essere sfuggiti e avere evitato qualche noiosa prassi burocratica necessaria per risarcire il danno.
Le persone oggi si sentono colpevoli solo quando sono messe con la faccia al muro, di fronte ai loro stessi crimini. Ma anche in quel caso è difficile riuscire a far assumere loro le proprie colpe e riconoscere gli errori.
La TV ha moltissime responsabilità in merito. Le persone trascorrono molto del loro tempo libero di fronte alla TV. Quest’ultima ha un ruolo enorme nella formazione delle opinioni e dei punti di vista. Perciò, data la quantità di tempo che le persone passano davanti alla TV, ha perfettamente senso, se si vuole formare l’opinione pubblica, usare come mezzo la televisione.
A livello fisico, la TV colpisce il cervello, rendendola un veicolo perfetto per la propaganda. Basta riflettere sul fatto che gli occhi sono direttamente collegati al cervello e sono la finestra dell’anima e la via perfetta per accedere alle parti più profonde del cervello.
Il cervello umano lavora essenzialmente su 4 diverse frequenze: beta, alfa, theta e delta.
Le onde beta vengono prodotte quando si sta pensando e usando le proprie facoltà superiori; le delta sono associate al sonno e alla trance profonda.
La luce intermittente della TV induce il cervello a sprofondare a un livello che sta tra le onde alfa e theta, essenzialmente uno stato di sonnolenza in cui le maggiori funzioni cerebrali sono spente.
Anche se si legge il televideo sullo schermo della TV vengono registrati livelli di onde alfa. Le onde theta coinvolgono l’inconscio e l’intuito. Qualsiasi informazione assorbita dalla TV oltrepassa la logica, il pensiero critico e va dritta a quelle aree della mente associate a una reazione più emotiva. La TV fa quindi maggiormente appello alle emozioni. Ecco perché ormai poche persone sono in grado di sostenere un dibattito vivace e informato. La reazione più diffusa alle grandi domande è di tipo emotivo e subito dopo è tipico cambiare argomento. Guardare la TV è un’esperienza somatica, ovvero del corpo, più che della mente.
Lo psicologo Thomas Mulholland ha scoperto che dopo soli 30 secondi davanti alla tv il cervello inizia a produrre onde alfa, che indicano passività, intorpidimento, apatia. Le onde cerebrali alfa sono associate a stati sfuocati della coscienza. Un’alta incidenza di onde alfa normalmente non si verifica quando gli occhi sono aperti. Difatti le ricerche di Mulholland implicano che guardare la TV sia neurologicamente analogo a fissare un muro bianco. E’ utile tenere presente che le onde alfa sono presenti durante le sedute ipnotiche condotte dagli ipnoterapisti.
L’emisfero del cervello più importante è il sinistro. Mentre si legge si formano delle opinioni, si esprimono giudizi e si giunge a delle conclusioni che assumono la forma delle attività cerebrali delle onde beta. Queste onde si attivano quando si comincia a usare l’emisfero sinistro, il centro della comunicazione, della logica e dell’analisi.
I ricercatori hanno scoperto che una volta che il televisore è acceso, l’emisfero sinistro e tutte le sue facoltà si spengono. L’immagine della TV va dritta alla destra del cervello.
Le onde alfa sono quelle associate alla meditazione e al sonno. Per questo, davanti alla TV assorbiamo tutte le informazioni senza essere in grado di valutarle criticamente.
Lo sfarfallio stesso della TV è noto per indurre stati ipnotici nelle persone. Lo sfarfallio è la velocità con cui viene aggiornata l’immagine sullo schermo: generalmente 50 o 60 volte al secondo.
Esiste un programma di ricerca militare statunitense, DARPA, che aveva come scopo quello di sviluppare un grado di intermittenza della luce da utilizzare in TV ogni volta che si presentasse la necessità di affascinare la popolazione in un certo modo.
Quando ci si espone eccessivamente alla luce, avviene inoltre il rilascio delle endorfine. La luce della TV stimola questo processo. Il ricercatore Herbert Krugman ha dimostrato che mentre si guarda la TV, l’emisfero destro lavora il doppio del sinistro: una anomalia neurologica. Questo causa un’impennata nel rilascio dei cosiddetti oppiacei naturali, le endorfine; esse sono strutturalmente identiche all’oppio e ai suoi derivati. Questo provoca assuefazione. Una ricerca ha dimostrato come alcuni telespettatori occasionali abbiano lamentato sintomi di astinenza smettendo di guardare la TV.
Alcune ricerche sugli effetti della TV suggeriscono che i bambini sotto i 2 anni non dovrebbero affatto guardare la TV, a causa dell’impatto negativo sulle diverse aree che includono la capacità di osservazione, di parola, di ascolto, di profonda percezione, di lettura, di concentrazione, di comportamento, di movimento. La TV appare uno strumento didattico inappropriato e inefficace.
Lo stile stesso della produzione televisiva è orientato verso la creazione di dipendenza e passività rispetto alla ricezione delle informazioni. La cadenza dei cambiamenti di scena, ovvero la velocità e il ritmo con cui cambiano le immagini sullo schermo è elevata e incline a far perdere la concentrazione.
Esistono degli studi che dimostrano come l’impatto della televisione abbia impoverito il vocabolario degli spettatori. Se si dispone di un ampio vocabolario, si è normalmente dotati di buone capacità di comunicazione che permettono di descrivere il mondo circostante e giudicarlo. Un vocabolario povero significa avere una vita miope, una mente poco aperta e una percezione ridotta del mondo.
La soluzione è unica e inequivocabile: SPEGNERE LA TV. Riappropriarsi della propria mente, del proprio metro di giudizio, della propria emotività. Per tornare a VIVERE consapevolmente.
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Traduzione e Immagine Grafica di generazionebio.com
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