Alla nostra generazione non è richiesto di compiere gesti eclatanti, di fare grandi rivoluzioni e di dare vita ad atti di enorme portata.
Queste cose le hanno già fatte le generazioni precedenti.
A noi toccano le cose più semplici. La difficoltà consiste nel fatto che ci viene richiesto ciò in tempi particolarmente ardui.
Per la nostra generazione un grande sacrificio potrebbe significare cambiare per sempre le nostre abitudini, oppure compiere gesti silenziosi e moderati, senza fare troppo rumore, semplicemente per nutrire la bellezza e non il culto del brutto che sembra oggi dilagare.
Nel mondo frenetico e folle in cui siamo stati chiamati a vivere, sono le piccole battaglie che generano le vittorie più significative.
Per questa ragione il nostro obiettivo, per dare forma al nuovo mondo che auspichiamo e a una nuova società che si basi sulla cooperazione e la condivisione, deve essere agire nel quotidiano modificando piccoli dettagli, facendo la differenza nella propria comunità ristretta, senza ambire ad atti rivoluzionari plateali, la cui energia è ormai superata e che, proprio per questo, non porterebbero a nulla di concreto.
Per far collassare definitivamente una società ormai alle ultime battute finali, che sta agonizzando e dando i suoi ultimi colpi di coda, compiamo piccoli gesti significativi entro un perimetro ristretto. Concentrandoci sul qui e ora. Se lo farà ciascuno di noi, sfruttando l’effetto domino, diventeremo tutti co-creatori di un futuro più luminoso. Quello che tutti desideriamo e in cui non vediamo l’ora di immergerci.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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