Sempre più persone stanno dedicando la propria vita alla ricerca di loro stesse, per comprendersi meglio e trovare un senso all’esistenza, attraverso un percorso lineare che dovrebbe portare all’illuminazione.
Il nostro io adulto cresce a partire dai semi della nostra infanzia. Motivo per cui, quando si imbocca un cammino spirituale, il primo passo che si compie spesso va a ritroso, allo scopo di ripercorrere gli eventi della propria vita, riconsiderando quelli che sono stati i momenti decisivi della propria crescita individuale.
Quanti di noi hanno trovato la forza grazie alle avversità? È una consapevolezza, questa, che in genere subentra dopo aver superato un ostacolo; quando si gode di quel momento di immenso piacere che segue la cessazione di un grande dolore.
Tutte le capacità acquisite in gioventù e tutte le esperienze fanno parte del processo di maturazione. Tutto ci prepara a ciò che seguirà.
Lungo questo percorso, spesso incontriamo dei mentori molto diversi, che ci offrono una sorta di iniziazione utile a proseguire. Essi però, ci offrono solo degli strumenti: il lavoro lo dobbiamo fare noi, perché il viaggio è solo nostro.
A volte, questi mentori non sono alto che falsi guru. Carismatiche autorità spirituali che, alla lunga, vengono corrotte dall’adulazione dei propri devoti.
Anche questi, se sfruttati nel modo giusto, sono passaggi evolutivi che sviluppano la capacità di discernere il bene dal male, in ogni situazione. È normale inciampare e attraversare delle ombre, quando si procede in direzione della luce. Si crede con tutto il cuore che il proprio guru sia la via migliore, se non l’unica, per il risveglio. Solo pochi capiscono che distaccarsene diventa ad un certo punto la scelta più saggia. Per mantenere integro il rispetto di sé.
Anche esperienze di questo tipo lasciano un insegnamento che, oggettivamente, come tutti gli altri, può richiedere mesi o anni per essere assimilato e incarnato, al fine di applicarlo nella vita quotidiana.
Un vero processo di evoluzione deve scaturire da una sola consapevolezza: alla fine, la sola cosa che conta è tornare alla vita ordinaria e affrontarla in modo costruttivo.
Il profondo e il trascendente si trovano anche per strada, nelle fabbriche, nei negozi. È lì che si trova la realtà, anche se a volte questi luoghi sembrano dare meno felicità rispetto alle esperienze spirituali di cui si legge o si studia. Eppure i giochi si compiono proprio lì, dove ci confrontiamo con i problemi della quotidianità. Con una buona dose di autenticità e lontani da mappe, tecniche, modelli e teorie.
La differenza la fa proprio il passaggio all’azione. Rendendo anche una semplice colazione, l’invio di un’email o un acquisto in un negozio di abbigliamento, un’esperienza spirituale. Pensando agli sforzi che gli altri fanno affinché queste azioni siano possibili. Ci sono designer, ingegneri, agricoltori, camionisti e un’infinità di altre figure che, con il loro lavoro, ci permettono di aprire il frigo o di sederci al computer. Tutti questi sono miracoli quotidiani.
Purtroppo, tutti tendiamo a mantenere ancora l’attenzione in gran parte diretta allo specchio della nostra mente, anziché al mondo che ci circonda.
Prima le montagne sono montagne e i fiumi sono fiumi; poi, dopo un lavoro di profonda comprensione di sé, le montagne non sono più solo montagne e i fiumi non sono più semplici fiumi, ma metafore profonde e significative; infine, al termine della ricerca, le montagne sono montagne e i fiumi sono fiumi”
Proverbio zen
Dopo la ricerca spirituale e l’ascesa verso i chakra superiori e il cielo della mente, bisogna tornare sulla terra e alla realtà, convenendo anche che, pur essendo più bello avere pensieri positivi che negativi, anche questi ultimi accadono. La sola idea di eliminarli è irrealistica. Prima di assumersi la responsabilità per l’insorgere di pensieri e di emozioni, assumiamoci la responsabilità del nostro comportamento nel quotidiano.
Questo è il vero cammino verso l’evoluzione. Che si basa non tanto sulla ricerca del successo, che non è sotto il nostro controllo, ma sull’eccellenza in tutto ciò che si fa.
C’è il nostro destino ad aspettarci sotto un cielo stellato.
Ma, affinché sia davvero compiuto, occorre maturare l’idea che i sei gradini del saggio verso l’illuminazione fanno parte di un percorso dove nessuno raggiunge il gradino finale in modo permanente, ma dove tutti ci muoviamo su e giù, in questo meraviglioso gioco che si chiama vita.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ispirato alla lettura di
Cuore di Pace, Spirito Guerriero, di Dan Millman
Foto di Freepik
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