Le persone parlano del ritorno all’energia del cuore, invitano ad aprire il cuore e ad agire mossi dall’intenzione del cuore. Tutte parole meravigliose, sulla carta, ma che, per assumere il loro vero significato, hanno bisogno di essere tradotte in fatti.
Affinché ciò avvenga, è pertanto indispensabile integrare a fondo ciò che tutto questo significa.
Cosa vuol dire aprire il cuore? Cosa significa amare?
Per cominciare è utile sottolineare come l’opposto dell’amore non sia l’odio, ma nemmeno la paura, come molti sostengono.
L’opposto dell’amore è l’apatia, il non sentimento, l’indifferenza. Proprio così, l’amare racchiude la cura per l’altro, nonché l’empatia verso l’altro attraverso la percezione dei suoi sentimenti e motivazioni.
Essere nel cuore vuol dire accogliere il flusso dell’energia e del sentimento. Significa uscire dal giogo della testa in cui la cultura odierna vuole tenerci intrappolati appoggiando solo l’attività della mente.
Purtroppo, la mente impone e si impone, spegnendo tutto il resto.
Questo non significa eliminare il raziocinio, ma reintegrare la testa al resto del nostro sistema, così da allinearla al cuore. Solo così può scattare la scintilla che permette al cuore di aprirsi.
Essere nel cuore è una pratica già di per sé spirituale, che vale più di ore di meditazione o di attività tanto alla moda oggi. Essere nel cuore è qualcosa da fare nella quotidianità, in ogni gesto, in ogni momento della vita. Significa essere rendere sacro ogni istante. Accettando con amore anche quella parte più terrena di noi che talvolta si dimentica di farlo.
Questo permette di entrare sempre più in relazione stretta con i propri sentimenti, notando ogni resistenza, riconoscendo i falsi desideri, scoprendo cosa ci rende reattivi, quali sono le nostre proiezioni nel mondo e perché ci troviamo ad affrontare determinate circostanze.
Ci sono molte tecniche spirituali oggi, che si rifanno a un’energia vecchia, ormai superata, che nulla a che fare con il flusso naturale, con la vera conoscenza di se stessi e della propria grazia interiore. La spiritualità più profonda non nutre i sensi di colpa, ma nemmeno la rabbia e permette di astrarsi dalla proiezione verso l’esterno. Allena, semmai, a entrare dentro, per approfondire la conoscenza di sé e trovare in silenzio il proprio oracolo interiore.
“Tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne sono solo attori. Hanno le loro uscite e le loro entrate e nella vita ognuno recita molte parti”
Questi sono i termini in cui si esprimeva William Shakespeare.
Ogni ruolo che mettiamo in scena sul palcoscenico della vita non è qualcosa che dobbiamo percepire come un viaggio verso la perfezione. La pura accettazione non ha nulla a che fare con questo. L’accettazione di sé consiste nell’accogliere il nostro sé umano, guarendo non attraverso un miglioramento, bensì attraverso il rilascio di quelle parti traumatiche che ci fanno sentire sbagliati. Avviando un percorso di ritorno verso il sé più puro, anziché verso qualcosa di diverso da noi e che, in quanto tale, non ci appartiene.
La vera conoscenza nasce dal cuore, non dalla testa.
Non ha nulle a che vedere con nozioni da imparare o con tecniche da apprendere e imporre al corpo. Ha più a che vedere con la sperimentazione, con la continua ricerca di una vita piena e soddisfacente attraverso semplici gesti quotidiani.
Vivere nel cuore non significa amare tutti indistintamente, concetto che nasce dalla testa e che, seppure abusato, nella sua astrazione risulta quasi mortificante.
Vivere nel cuore è qualcosa di molto intimo, che porta a sentire e vedere tutto più in profondità. Mettendo al primo posto il valore e la conoscenza di sé.
Per attivare questo collegamento si può iniziare a posare più spesso una mano sul cuore, osservando ciò che ci circonda e riconoscere la bellezza e il divino in ogni cosa. Imparando a capire che ogni momento e ogni circostanza sono sacri, che non sono altro che simboli che rappresentano qualcosa che proiettiamo noi allo scopo di integrare nuova consapevolezza. E che, proprio per questa ragione, ogni risposta si può trovare solo dentro e non fuori.
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Articolo di generazionebio.com
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