Il meccanismo di attacco o fuga è un antico programma di sopravvivenza che il nostro cervello mette in atto per aiutarci a scappare da una tigre o a combatterla. Questo processo si attiva ogni volta che ci troviamo di fronte a un pericolo e si spegne quando il pericolo è passato e possiamo nuovamente rilassarci.
Alcune persone che nascono e crescono in famiglie tossiche attivano questo sistema già prima di nascere e le esperienze che vivono le portano a percepire continuamente il mondo come un ambiente poco sicuro e a non credere mai emotivamente negli altri. Questo fa sì che le loro paure diventino delle profezie; cosa che, alla lunga, si aprano le porte alla depressione.
Per contrastare questo fenomeno, occorre fare un vero e proprio reset del sistema di attacco o fuga.
Molti soggetti, infatti, si trovano a praticare yoga e meditazione o a sottoporsi a sedute di psicoterapia, ipnosi o agopuntura. Senza risultati di rilievo. Questo porta a perdere gradatamente ogni energia e a sentirsi totalmente senza forze, incapaci di andare avanti e compiere qualsiasi azione. È come avere perso una parte di anima e non avere idea di come ritrovarla per tornare integri.
Il lavoro da compiere, in casi come questo, è piuttosto articolato e deve procedere per gradi. L’obiettivo dovrebbe essere quello di indirizzare il sistema nervoso a supporto della propria energia, per poi andare a resettare il sistema.
In tutto questo, le surrenali rivestono un ruolo chiave, perché quando si attiva la risposta di attacco o fuga, si suppone che noi scappiamo. Se invece, come capita nella maggior parte delle situazioni, rimaniamo paralizzati di fronte a un pericolo, le surrenali permangono in uno stato di attività e quindi di allerta, dove è però possibile intervenire con il processo di disaccoppiamento.
Questo metodo va a lavorare sul secondo chakra, ripulendolo dalle energie pesanti. Così si va a informare le surrenali che tutto è a posto e che non devono più secernere adrenalina nel sangue. Questo, come conseguenza, permette di ridurre anche la produzione di cortisolo, una sostanza molto dannosa per il cervello.
Il processo di disaccoppiamento
Il disaccoppiamento è uno strumento energetico che aiuta a disattivare la risposta di attacco o fuga con cui il nostro organismo risponde alla paura. È possibile attuarlo in autonomia, anche più volte al giorno, per riportare armonia ed equilibrio nel sistema.
Il disaccoppiamento agisce sul secondo chakra, localizzato sotto all’ombelico e comunica alle ghiandole surrenali di arrestare la produzione di adrenalina, affinché anche il cortisolo in eccesso – che crea infiammazione e disequilibrio nel corpo, danneggiando le cellule cerebrali – smetta di essere prodotto. Il disaccoppiamento resetta tutto il sistema, consentendo di sentirsi nuovamente al sicuro, calmi e immersi in uno stato di pace interiore
Come attuare il disaccoppiamento
Ecco i passi da seguire:
- Siediti o sdraiati in una posizione confortevole e chiudi dolcemente gli occhi. Inizia a respirare, inspirando ed espirando profondamente.
- Appoggia la mano sinistra sul centro del cuore – in corrispondenza del quarto chakra – sul petto.
- Appoggia la mano destra sul secondo chakra, che si trova due o tre centimetri sotto l’ombelico.
- Continua a respirare: inspira profondamente attraverso le narici aria nutriente e poi espira attraverso la bocca. Via via che continui a respirare, lascia che il rilassamento si espanda in te, mentre senti il petto che si allarga e si contrae.
- Mentre respiri, diventa sempre più consapevole del tuo battito cardiaco, che entra sempre più in risonanza con l’energia del tuo secondo chakra.
- Continua a mantenere il respiro e la consapevolezza sul tuo centro del cuore e sul secondo chakra, per qualche minuto.
- Espandi la tua consapevolezza e con ogni respiro senti la risonanza elettromagnetica (o ritmo) con il battito cardiaco della Madre Terra.
- Continua dolcemente e ritmicamente a respirare in questo modo, mantenendo la connessione tra il quarto e secondo chakra. Con l’amore, il supporto e il dolce abbraccio della Madre Terra, fino a che non sarai in uno stato di rilassamento profuso.
- Poi, apri i tuoi occhi e sorridi, continuando a vivere la tua giornata alla ricerca della beatitudine.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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