L’equinozio di primavera coincide con quel momento nel ciclo annuale della Terra intorno al Sole in cui giorno e notte hanno la medesima lunghezza, prima che le giornate si allunghino finalmente, dopo il dominio dell’oscurità invernale. È il momento in cui la vita rinasce dalla morte. Il suo profondo significato rivela i misteri della resurrezione spirituale.
Nella Cristianità l’equinozio di primavera è il momento della passione, della crocifissione e della resurrezione di Gesù. Analogamente, gli antichi Egizi celebravano nello stesso periodo la resurrezione di Osiride, i Traci quella di Orfeo, i Greci quella di Dioniso e i Maya quella di Hun Hunahpu.
In ogni parte del mondo l’equinozio di primavera è un momento di grande confronto tra le forze del buio e della luce.
Il viaggio iniziatico verso l’Illuminazione
Il viaggio del Sole nel corso dell’anno viene visto come un viaggio iniziatico verso l’illuminazione. Ecco perché a questo evento vengono associate le divinità elencate in precedenza: ognuna di esse raggiunge in questo istante l’apice dell’illuminazione, la stessa cosa che il cosmo rivela ogni anno con il percorso del sole.
Del resto, l’intera Creazione è permeata di significati profondi che si rifanno allo scopo più profondo della vita stessa. Ed è per lo stesso motivo che antichi siti sacri, oltre che gli insegnamenti della tradizione, riflettono i movimenti del sole e delle stelle, i simboli della natura, e i principi della matematica nei loro testi e nei templi.
Come fa il sole, così l’uomo in occasione dell’equinozio d’Autunno deve discendere nel mondo sotterraneo, per affrontare le sue ombre interiori e superarle. In occasione del solstizio d’Inverno dentro all’uomo nasce simbolicamente un figlio, che durante l’equinozio di primavera viene tradito, muore e poi risorge, per vivere di vita eterna. Infine, durante il solstizio d’estate, apice della luce, il figlio ascende per tornare alla fonte divina.
Simbolicamente, il sole è il Cristo, mentre il figlio è la forza spirituale universale che emerge in un individuo che fa un lavoro profondo su di sé.
I temi del tradimento, della morte e della resurrezioni sono centrali nel momento dell’equinozio di Primavera.
La lotta eterna tra le forze dell’oscurità e della luce
Questa fase rappresenta anche il punto di massimo equilibrio, dove cui tutto ruota nel suo moto, nell’universo, nei cicli delle stagioni e dentro di noi. Da un lato dell’equinozio c’è la metà oscura dell’anno; dall’altro la metà luminosa. Questo rappresenta simbolicamente la lotta eterna tra le forze dell’oscurità (la morte e la decadenza) e della luce (nascita e vita). Questa antitesi mette in moto tutti i cicli dell’universo ed è alla base di ogni lavoro volto al risveglio. Per la stessa ragione, sia Gesù che Osiride – ad esempio – dovettero confrontarsi con il buio per raggiungere l’illuminazione.
Questo tira e molla tra la luce e l’oscurità simboleggia il principio universale della creazione che troviamo nei cicli del tempo cosmico e nella vita umana. Rivela il ruolo del buio e della luce nel creare movimento attraverso questa lotta e questa opposizione, mettendo in evidenza quanto questo sia fondamentale anche per noi stessi e le nostre vite.
Questa battaglia tra il bene e il male ha luogo anche nel mondo intero, nonostante molte persone non se ne rendano minimamente conto. La verità è che nella vita, o si prende parte a questo scontro, oppure se ne diventa vittime inconsapevoli. Quando si partecipa a questa lotta, si spinge verso la luce o verso l’oscurità. Chi non fa niente, chi non contribuisce e non combatte contro l’oscurità finisce per esserne assoggettato senza nemmeno saperlo.
Quando le tenebre e la luce combattono tra di loro, emergono diversi tesori spirituali. Senza quell’opposizione che genera l’oscurità, non ci sarebbe alcun movimento e nessuna forza spirituale si produrrebbe. E per tesori spirituali si intendono quelle facoltà e quelle virtù che si possono guadagnare proprio quando si combattono le ombre.
Sono le opposizioni, del resto, a far emergere il meglio nelle persone, ma anche il peggio. E questo è un bene, perché solo così è possibile discernere tra il veleno e il nettare. Solo così può avvenire un processo di purificazione, capace di rimuovere ciò che è inferiore, allo scopo di coltivare ciò che è superiore.
Questo processo avviene principalmente a livello individuale, quando una persona si confronta con le profondità del proprio subconscio. Questo stimola un’agitazione che ha origine dall’opposizione, che porta in superficie tutto ciò che prima era nascosto, in modo da poterlo vedere, capire e rimuovere.
Ma lo stesso principio universale coinvolge anche gruppi di persone. Quando vi sono degli eventi globali che interessano più individui, la natura delle persone diventa palese ed è possibile vedere chi sceglie l’oscurità ed è schiavo del proprio ego. Questo espone all’interno di gruppi, organizzazioni e progetti di ogni genere quali sono le persone negative, che senza tutto ciò continuerebbero ad influenzare in modo malvagio il mondo.
Ma alla fine, da questa lotta non potrà che avere la meglio il nettare della conoscenza, della comprensione, della saggezza e delle buone azioni. Da questo processo emerge ciò che ha davvero valore al fine di lavorare per una più elevata consapevolezza. A livello universale.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.