Ora più che mai ciascuno di noi si trova a dover fronteggiare diverse forme di vampirismo energetico, che si nasconde non solo sotto le vesti dell’amico e del parente, ma anche del bullo di quartiere, del dirigente o del politico.
L’immunità da queste figure dipende da quanto è sviluppato o meno il proprio vampiro interiore.
Si tratta di un nemico interno, che si nutre di qualsiasi emozione negativa: rabbia, fastidio, paura, esasperazione, panico, angoscia, colpa e sofferenza. Il suo cibo preferito sono le nostre ferite interiori.
Il vampiro interiore non riposa mai, è sempre attivo e non ci permette di vivere nel qui e ora: trascina la nostra mente in maniera caotica e sembra avere una vita propria. Tanto che Carlos Castaneda ne parla in termini di predatore, mentre Miguel Ruiz lo definisce parassita.
È un essere che diventa alla lunga autonomo, che si installa nella nostra mente e non ci lascia più né spazio vitale, né libertà. Non è chiaramente visibile, eppure è costituito da un’energia emozionale che si ciba di sofferenza.
Questo vampiro prende forma a causa dei nostri traumi, dovuti a quelle esperienze in cui un vampiro primario (spesso un genitore) ha manomesso il nostro equilibrio interiore, privandoci dell’energia necessaria per mantenerci liberi e felici. Questo vampiro primario va a generare un essere molto simile a noi, che si installa nel nostro sistema, occupando il nostro spazio mentale e fiaccando tutte le nostre risorse.
Il vampiro interiore è pericoloso, perché incide sui pensieri, sulle parole con cui comunichiamo e sulle nostre azioni; questo può creare delle distrazioni che stanno alla base di incidenti anche dannosi.
Non appena riconosciamo la sua presenza, possiamo imparare a contrastarlo. Se siamo consapevoli che i nostri pensieri e le nostre azioni sono condizionate dal suo continuo mormorare, possiamo smettere di nutrirlo e neutralizzarlo.
Interrompendo il dialogo interiore, ad esempio. Facendo silenzio interiore. Destinando la nostra energia, finalmente, a noi stessi e non più al predatore che si è insinuato in noi.
In questa maniera, nemmeno i predatori esterni troveranno più risonanza con quella parte di noi che per primi ignoravamo, rendendo molto più forte la nostra capacità di rimanere immuni alle loro azioni.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte:
Vampiri del XXI Secolo di Mario Corte
Foto di Freepik
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