Quando stiamo male, è plausibile pensare che nel nostro sistema sia rimasta intrappolata dell’energia in eccesso; oppure, è possibile che l’energia non fluisca liberamente, ovvero che si sia un blocco causato magari da un evento traumatico.
Dove c’è un problema, c’è una questione di energia da risolvere, che spesso si manifesta attraverso un dolore.
Il dolore fisico è un segnale d’allarme, un richiamo che il corpo lancia per avere la giusta attenzione su qualcosa che non funziona come dovrebbe. Ecco perché è necessario sempre interrogarsi sulla sua origine.
Quando insorge un dolore, è possibile che questo provenga dalla ripercussione di un trauma del passato.
Ecco perché una terapia sintomatica, specialmente quando un dolore appare senza motivo, non è mai risolutiva. Questo accade perché non si tengono in considerazione le cause e i retroscena. Allora si è solito andare a spegnere il campanello d’allarme, sottovalutando il fatto che tanto, prima o poi, questo tornerà a farsi sentire, finché non saremo obbligati a prenderlo sul serio.
Il dolore può manifestarsi a seguito di un vissuto personale, recente o lontano, oppure derivare da eventi stressanti vissuti da parenti o avi. Non esiste solo l’ereditarietà genetica fisica, infatti. Esistono anche delle forme di eredità genetica emotiva e biologica che vengono trasmesse alla discendenza. Queste stimolano il tramandarsi di tracce ereditarie di emozioni, di ricordi, di dolori e di eventi vissuti e rimasti irrisolti.
Alcuni distretti nel corpo sono particolarmente sensibili a tutto ciò e registrano più di altri questi traumi: le vertebre e le articolazioni sono tra i più importanti.
Conoscere il significato simbolico, biologico e genealogico di ogni vertebra e di ogni articolazione offre un corredo di strumenti in più per andare al cuore del problema e risolverlo in maniera definitiva.
Un dolore persistente all’articolazione del polso, ad esempio, zona del corpo che riconduce all’immaginario delle manette o delle catene, può derivare sia da un conflitto personale riguardo a questa tematica, oppure da un’esperienza geneaologica legata alla guerra e a combattimenti perduti. Varrà dunque la pena domandarsi:
Chi nella mia famiglia è stato privato della mia libertà?
Ancora più interessante il discorso legato alle vertebre, poiché la loro innervazione le associa ad altre aree del corpo di cui tenere conto quando si ha un problema. La tiroide, ad esempio, è collegata alla settima vertebra cervicale. Pertanto, insieme a un dolore a quel livello, può insorgere un disturbo nel distretto tiroideo.
Da un punto di vista biologico e simbolico, la settima cervicale parla di moltissime tematiche, tra cui la percezione di non essere sostenuti da nessuno. Il profilo genealogico rimanda invece una famiglia che ha probabilmente subito una grossa fregatura e che non è stata capace di difendersi o proteggersi da un attacco improvviso.
Tutte queste informazioni sono di fondamentale importanza quando si vuole lavorare su un dolore per risolverlo, ma rappresentano un valore aggiunto e non devono essere processate esclusivamente attraverso la razionalità. Spesso questa modalità non è risolutiva, alla stessa stregua di un intervento sintomatico. Andando invece a lavorare sulla cute attraverso gli strumenti della Medicina Esogetica, è possibile inviare all’individuo un impulso di riequilibrio, che lo aiuterà a sciogliere il trauma registrato in un’area specifica, liberandolo definitivamente dai suoi disturbi.
![]() | I 26 livelli della colonna vertebrale e le 9 articolazioni |
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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