La sofferenza degli animali è pari a quella degli uomini.
Il tema è stato illustrato da Paolo Flecknall, chirurgo veterinario dell’Università di Newcastle, Regno Unito, che sta indagando per capire se l’uomo e gli animali abbiano la medesima esperienza del dolore.
I risultati del suo lavoro Flecknall li ha illustrati ai giornalisti nell’ambito del Congresso Mondiale di Neuroscienze Ibro, che si è tenuto recentemente a Firenze.
L’idea che gli animali di laboratorio soffrano il dolore è fonte di preoccupazione per l’opinione pubblica e gli scienziati, oltre che una priorità della nuova direttiva europea sulla sperimentazione animale. Il dolore è complesso, emotivamente e fisicamente, e la comprensione dell’esperienza del dolore si basa in gran parte sulla capacità di comunicare. Gli animali probabilmente non pensano il dolore nello stesso modo degli esseri umani, ma non c’è dubbio che sono consapevoli della spiacevolezza del dolore e le loro emozioni lo dimostrano
ha detto Flecknall.
Per provare dolore, però, un individuo deve essere cosciente e deve aver raggiunto un sufficiente livello di sviluppo del cervello.
Gli animali utilizzati nella ricerca del dolore sono testati solo per semplici risposte di tipo fisico, quali il ritiro riflesso o cambiamenti fondamentali nel comportamento. Ma in studi più recenti, i ratti sono stati addestrati a riconoscere anche la ricompensa del sollievo dal dolore. Nel mondo scientifico stanno emergendo nuovi approcci che tentano di misurare alcuni aspetti di elaborazione cognitiva del dolore, come ad esempio l’espressione del viso, che può essere identificata nei topi sulla scala della smorfia. I risultati di questi tipi di indagini – ha concluso il docente – contribuiscono alla crescente evidenza che suggerisce che l’esperienza del dolore negli animali ha delle analogie con il dolore negli esseri umani
ha concluso Flecknall.
Il fatto che ci siano delle attinenze così elevate ci porta ancora una volta ad avere la conferma che anche sugli animali è possibile utilizzare, per alleviare il dolore, trattamenti alternativi come l’agopuntura, la cromopuntura e, di conseguenza, l’applicazione dei dispositivi LifeWave. Per avere un’idea della mappa degli agopunti canina, felina ed equina è consigliabile visitare questa pagina.
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Articolo di generazionebio.com
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