Il mondo della spiritualità è ormai saturo di corsi di ogni genere, Corsi di sviluppo personale, corsi per ottenere il successo, corsi per imparare a meditare.
Questi ultimi propongono le tecniche più disparate, spesso provenienti dalla tradizione, altre volte frutto di nuove sperimentazioni e idee.
A fronte di tutto ciò, ancora molte persone sono convinte di non essere capaci di meditare. Si annoiano, si distraggono o semplicemente non trovano il tempo per farlo. Perdendo così un’opportunità per connettersi con se stessi.
Il punto è che si è diffusa un’idea un po’ distorta di cosa possa essere la meditazione e di come si possa praticare. Ogni tecnica è efficace e degna di rispetto. Non è però adatta a tutti.
Meditare non significa per forza fermarsi e isolarsi; nemmeno seguire una pratica o una tecnica specifica. Così come non significa sedersi davanti a icone dei vari guru, con candele e incensi accesi e dire
adesso medito
Meditare è anche questo, ma non solo questo.
Tutto cambia se iniziamo ad intendere questa pratica in modo diverso.
Meditare può significare ritrovarsi immersi in se stessi nel corso della giornata, rapiti dalle sensazioni del momento.
Perché meditare vuol dire anche – e forse soprattutto – imparare a provare passione per la vita in ogni istante, osservare ciò che succede con curiosità e coinvolgimento. Senza distrazioni. Senza aggiungere né togliere nulla, ma semplicemente accogliendo ciò che c’è.
Per fare tutto ciò non occorre entrare in uno stato particolare della coscienza. È sufficiente essere presenti a noi stessi e a ciò che ci circonda. Significa guardare il mondo e viverlo come un miracolo, anche quando sembra tutto banale.
Meditare significa vivere davvero, pienamente.
Meditare è avere consapevolezza dei suoni, dei colori, dei profumi, delle immagini e delle sensazioni che si vivono. Esiste forse un’esperienza più profonda o più spirituale di questa?
Accogliere il presente con tutte le sue qualità e virtù, ma anche con i suoi aspetti più oscuri è puro miracolo. È meraviglia.
Meditare è accorgersi dello sguardo di un passante, è sorridere alla persona che sale sull’ascensore del centro commerciale con noi, ma anche osservare una buca nell’asfalto o sentire il freddo che congela le mani, con la consapevolezza che tutto è perfetto così com’è.
Meditazione non è fare, meditazione è essere. Ed esserci. In ogni momento possibile.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Digital Photo and Design DigiPD.com da Pixabay
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