Quante volte capita di collocarsi sopra a un piedistallo, di ritenere di avere in tasca la verità assoluta e di puntare il dito contro coloro che riteniamo ignoranti perché hanno fatto scelte che non comprendiamo?
Inutile nascondersi: almeno una volta nella vita è successo a tutti e non c’è nulla di male. Fa parte della natura umana.
Mai come in questo momento storico, però, è necessario capire l’importanza dell’ascolto e del confronto con l’altro. Non solo per chi condivide il nostro stile di vita e la nostra mentalità, ma anche con chi la pensa diversamente. Con chi fa scelte che non approviamo.
I farisei accusavano Gesù di frequentare la massa ignorante, che essi per orgoglio preferivano tenere a debita distanza. Gesù invece amava stare con i deboli, con gli infermi e persino con i peccatori. Questo atteggiamento faceva sì che si mantenesse sempre vivo un interscambio. Egli dava loro la sua luce, il suo amore e la sua purezza, ma allo stesso tempo prendeva da loro la materia grezza e grossolana. Quella stessa che, analogamente, le radici degli alberi assorbono dal suolo e grazie a cui potranno sbocciare fiori e crescere i frutti.
La natura della vita si basa sul movimento, sull’interazione e sullo scambio. I cosiddetti malvagi emettono energia che i buoni assorbono, per poi trasformarla e distribuirla sotto una forma molto più elaborata di bontà, carità e saggezza.
Ci sono delle persone in particolare che detengono questo ruolo e che, più di altre, non possono permettersi di rigettare ogni contatto con la massa per frequentare solo i virtuosi. Anzi, succederà anche che debbano vivere le loro stesse esperienze sulla propria pelle.
La divisione dell’umanità blocca l’evoluzione collettiva, pertanto non bisogna cadere in questo ingannevole tranello.
Compiere un’evoluzione significa attuare una sorta di alchimia. Per questo è necessario attingere a qualità e virtù che da un punto di vista sociale e culturale possono sembrare negative. Altrimenti, saranno i farisei a diventare gli ignoranti, perché si mantengono per scelta isolati dalla folla.
Ci sono circostanze in cui bisogna in un certo senso sporcarsi le mani – purché questo sia fatto consapevolmente – e mescolarsi con la massa, facendo il possibile per purificarla, istruirla ed elevarla.
Orgoglio e sfiducia aprono le porte dell’anima all’impurità.
La compassione e l’amore purificano invece l’atmosfera, dovunque si vada.
Questo non significa che bisogna per forza e sempre frequentare chi non ci piace, ma nemmeno che a muoverci debba essere l’intento di salvare il mondo.
È qualcosa di molto più sottile. Si tratta di adoperarsi per trasformare ciò che è malevolo, attraverso la conoscenza. Si attinge consapevolmente agli errori della massa, dando in cambio pace e amore.
Questo è tutto ciò che occorre per contribuire alla trasmutazione in atto, lasciando andare ogni resistenza e ogni snobismo.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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Foto di Thoth ARZU da Pixabay
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