Da un punto di vista strettamente materiale, per una donna moderna ottenere la possibilità di sottoporsi legalmente a un aborto è sicuramente una delle più grandi conquiste dei nostri tempi.
È giusto che la donna disponga come crede del proprio corpo e rifiuti di portare a termine una gravidanza indesiderata o che potrebbe causare problemi di varia natura al nascituro.
Nonostante questo, si tratta quasi sempre di una scelta sofferta, capace di provocare un trauma emotivo difficile da sciogliere. Ci si consola, spesso, pensando a quanto sarebbe stato peggio, ad esempio, far nascere un bambino in una famiglia povera o travagliata.
Essendo però la nostra una realtà stratificata, è interessante osservare la questione da un punto di vista spesso inesplorato. Mai si considera, quando si parla di questo argomento, il punto di vista del nascituro a cui viene negata la possibilità di vedere la luce.
A livello spirituale, il feto è dotato di un’anima, ed entra nel grembo della madre con una missione speciale da soddisfare, che rientra in un più grande piano divino. Spesso questo piano aspettava di essere realizzato da migliaia di anni.
La scelta di abortire interrompe il piano di quell’anima e quello di interi gruppi di anime che ad essa sono collegate attraverso il suo karma. Una scelta del genere ha un’influenza enorme su tutto il gruppo, che non può portare a termine completamente la propria missione, dal momento che un membro della squadra non si è materializzato.
Tutti abbiamo un appuntamento con il nostro destino e con il nostro karma. Se manchiamo all’appuntamento, non abbiamo la possibilità di ripagare i nostri debiti karmici. Se saltiamo un ciclo di opportunità, può anche darsi che questa non si ripresenti per tantissimo tempo.
Spesso il bambino ha un debito karmico con i genitori o viceversa. L’aborto impedisce che l’energia karmica si riequilibri e che la missione spirituale di ciascun individuo coinvolto si completi.
Si stima che dal 1973 a oggi gli aborti volontari siano stati oltre un miliardo, in tutto il mondo. Tutte anime che non hanno trovato posto nel mondo come adulti, senza contare quelli che sarebbero stati i loro eredi. L’assenza di queste anime ha in qualche modo compromesso il piano divino e ha creato un peso karmico impossibile da calcolare. Questo karma influenza tutti, perché in un modo o nell’altro riguarda tutta la civiltà.
Tutto questo non significa che sul piano materiale una scelta del genere sia in assoluto sbagliata e nessuno deve permettersi di giudicarla. Anzi. Ogni donna nel suo cuore sa ciò che è giusto fare e deve essere tutelata in ogni modo, oltre che rispettata.
Sappiamo però bene che non esiste soltanto il piano materiale e che, da un punto di vista animico, ci sono ulteriori considerazioni da fare. Tenere conto del punto vista del bambino non rappresenta altro che un ulteriore pezzo del puzzle, che fornisce delle informazioni utili a fare una scelta più che mai consapevole. E si sa che, dove c’è maggiore consapevolezza, quasi certamente c’è minore sofferenza.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Jeff Jacobs da Pixabay
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.