Con i tempi che corrono, molte persone si chiedono cosa fare. Come sopravvivere, nonostante tutto? Talvolta la domanda è anche dove andare, per sparire completamente, almeno per un po’?
Stiamo vivendo una disillusione totale rispetto a molti aspetti della vita che credevamo solidi e intoccabili: il concetto di democrazia, per esempio.
Credevamo che la democrazia fosse qualcos’altro, ma il concetto in cui pensavamo si traducesse si sta sgretolando davanti ai nostri occhi, uccisa da un sistema che si basa su meccanismi ormai palesemente obsoleti.
Il sistema in cui viviamo si fonda sul controllo sociale e sulla sorveglianza di massa, che sono utili al mantenimento dello status quo. Non serve scomodare alcuna teoria complottista per affermare questa realtà. Il sistema, per mantenersi in vita, ha bisogno che le persone rimangano ferme e composte, ligie alle regole anche qualora queste fossero profondamente ingiuste. La chiave è fare sì che si sia tutti impegnati a lavorare, consumare e morire. Tutto questo, in cambio di alcuni servizi che, via via, stanno scomparendo, lasciando spazio a un controllo sempre più pressante che coinvolge la libertà, la salute e il denaro.
Se da un lato è importante tutelare la collettività, dall’altro questo non può essere fatto solo sullo stimolo del business e dell’economia. Dovrebbe essere fatto a fin di bene, ma così non è.
Abbiamo infatti visto ledere molti diritti, tra cui quello al movimento, quello al lavoro e quello all’autodeterminazione del singolo individuo. A pagarne le spese è stata la libertà individuale, sempre più a rischio.
La libertà è qualcosa di interiore, anzitutto, che bisogna imparare a mantenere e a preservare anche esteriormente. Meglio che questo avvenga in modo silenzioso, però, tenendo un profilo basso.
Può diventare utile, allora, rendersi invisibili al sistema stesso, allo scopo di sfuggire ai soprusi. Se non si lascia agli altri la possibilità di trovarci, di vederci e di impossessarsi delle nostre cose, saremo completamente liberi.
Per raggiungere l’obiettivo, occorre però sapersi muovere in forma anonima e protetta, mettendo al sicuro se stessi e i propri averi.
In molti casi, non è necessario sparire del tutto: si può scegliere la misura in cui diventare invisibili, oscurando magari solo qualche aspetto della propria esistenza. Ci si può limitare all’invisibilità virtuale, economica, comunicativa o fisica; oppure scegliere di scomparire totalmente. Dipende dalle necessità del singolo.
A tal proposito, ha preso forma un vero e proprio manuale con le istruzioni d’uso per imparare a fare tutto questo: Diventare Invisibili.
L’autore è Francesco Narmenni, il quale, sulla base delle sue esperienze dirette, ha ricostruito in modo logico una serie di linee guida in un manuale pratico e utile per tutti.
Questo libro illustra come fare per tutelare ogni aspetto della propria vita: dai profili social alla vita reale. Le pagine offrono diversi spunti e strategie per difendersi e salvarsi dai soprusi del sistema, in modo totalmente legale. Riporta, inoltre, varie storie vere ma surreali, che dimostrano come anche il più onesto dei cittadini possa ritrovarsi intrappolato nelle grinfie del sistema, costretto a difendersi senza avere in realtà fatto nulla di male. Ecco perché si rende indispensabile più che mai stilare un piano d’azione, specialmente in questi tempi così oscuri.
Perché diventare invisibili, oggi può significare essere davvero liberi.
[Francesco Narmenni ha presentato in prima persona il suo libro in questo interessante webinar gratuito]
![]() | Strategie per sparire fisicamente, virtualmente e fiscalmente, mettere al sicuro i propri averi e salvarsi dalle ingiustizie del Sistema |
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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