Il maestro armeno Gurdjieff elaborò una scala spirituale che definì “degli Idioti” e che comprendeva 21 gradini nel percorso di evoluzione dell’uomo.
Prima di ogni altra cosa è indispensabile fare un cenno al significato simbolico della scala. Quando si sale, ci si eleva e si effettua una sorta di ascensione, che permette – andando sempre più in alto – di vedere più cose e di modificare, dunque, la percezione di se stessi. In merito alla definizione di “Idiota”, occorre pensare alla sua derivazione etimologica: in greco, idios si rifà a qualcosa che è individuale e privato. L’Idiota è perciò colui che concentra la sua attenzione su ciò che gli è proprio, limitandosi alla sua sfera privata. Così facendo, si disinteressa completamente a ciò che è pubblico. Questo fa di lui un egocentrico, sia per egoismo che per egotismo.
Salire i gradini della scala dell’idiozia, significa superare via via le rispettive forme specifiche di egocentrismo, ma anche di egotismo. Il primo è una forma di egoismo con cui si nuoce a sé stessi; mediante il secondo si nuoce invece agli altri.
Questa sorta di itinerario spirituale, costituito da 21 gradini con delle specifiche implicazioni per ognuno, permette di essere sempre meno Idioti.
Idiota ordinario
Il primo gradino rappresenta lo stato dell’essere rimasto grossolano, proprio così come è nato. Corrisponde alla persona stupida e talvolta cattiva, che vuole sempre avere ragione e che non chiede mai scusa. Se non lo fa, è perché non è consapevole dei propri errori e la sua vita si basa esclusivamente sui suoi istinti (sessuale e di conservazione).
Super-Idiota
Il Super-Idiota acquisisce consapevolezza delle proprie anomalie, perché impara a osservare se stesso. Riconoscendo i propri errori, diventa capace di autocritica. Questo implica una presa di coscienza sull’essenza del bene e del male.
Arci-Idiota
Il compito dell’Arci-Idiota è di capire la causa dei propri errori, attraverso l’osservazione di sé. Una volta che ha fatto questo e che ha imparato ad attribuire a se stesso la responsabilità delle proprie anomalie, rinuncia ad addossare la colpa agli altri e smette di accusarli. Questo lo rende ben disposto a cercare di eliminare la causa di queste anomalie, ovvero i propri egocentrismi.
Idiota senza speranza
La tappa successiva riguarda l’Idiota senza speranza, che si suddivide a sua volta in quello definito oggettivo e in quello soggettivo. Il primo non si interessa alla verità e all’essere; cosa che invece fa il secondo, che smette così di dare peso alla propria sensibilità soggettiva. L’Idiota senza speranza considerato soggettivo avrà il compito di abbandonare le mondanità e tutto ciò che è vano e superfluo. Saranno le prove che affronterà nella vita a spingerlo in quella direzione, sradicandosi ulteriormente dai propri egocentrismi e puntando a diventare un Idiota compassionevole.
Idiota compassionevole
Ci sono sette fattori che ostacolano l’apertura del soggetto al suo Essere: essere in età matura, essere in buona salute, essere nati uomini, essere nati eterosessuali, essere ricchi o agiati, essere nati liberi e appartenere alla maggioranza etnica del proprio paese. Questi sono fattori di comodità e sicurezza che impediscono di mettersi al posto di coloro che non ne beneficiano. L’unico modo per percepire e compatire la condizione altrui è smettere di identificarsi con questi sette fattori. Questo renderà l’Idiota compassionevole verso l’umana sofferenza.
Idiota convulso
Una volta che si diventa Idioti compassionevoli, si scoppia a piangere e si diventa convulsi, ovvero sopraffatti. Le lacrime vanno ricacciate dentro, respinte: questa è la sola maniera per non farsi schiacciare dalle emozioni. È giusto compatire le sofferenze del mondo, senza però lasciare che il proprio ego venga distrutto.
Idiota al quadrato
L’Idiota al quadrato ha il compito di obbedire alle distinte modalità dello Spirito per correggere i quattro tipi di desideri erronei, praticando le quattro virtù cardinali.
Idiota totale
L’Idiota totale è colui che subisce le prese in giro di manipolatori e truffatori; è l’ingenuo che nutre una fiducia cieca nell’altro e si fa così abbindolare. Una volta che è stato ingannato, poi, tende ad addossare la colpa all’altro, quando in realtà l’unica responsabilità è sua. Nel suo egotismo, non ha sufficientemente dubitato, si è fidato ciecamente e ha abbassato la guardia, lamentandosi poi di essere stato truffato.
Idiota a zig-zag
Prima di riconoscere il cammino verso il proprio lavoro spirituale, l’Idiota a zig-zag cerca la verità dappertutto. Esplorerà, dunque, qualsiasi cosa: dalla teologia alla teoria del complotto, dalla grafologia ai fenomeni soprannaturali, dai Tarocchi alla Cabala, dalla teosofia all’antroposofia, dallo yoga agli oli essenziali. E così via. Il rischio sarà quello di perdersi. Solo dopo avere vagato in questo labirinto l’Idiota riconoscerà davvero la Via, diventando discepolo di un maestro Spirituale autentico.
Idiota illuminato
L’Idiota illuminato è colui che accede al vedere oltre. Qui potranno però apparire verità sgradevoli e manifestarsi fenomeni molto sensibili. Ai quali l’essere umano potrà reagire trasformandosi nell’Idiota scettico.
Idiota scettico
Una volta che l’Idiota è riuscito a vedere, come detto, si trova ad affrontare verità sgradevoli, diventa un Idiota scettico, che ricorrerà alla virtù della speranza, ovvero tenderà a mirare a un esito positivo. Insieme a questa virtù, ne entrano in scena altre 3: la pazienza (che permette di sopportare le avversità); il perdono (che permette di rinunciare alla vendetta e alla ritorsione); la sanzione (grazie alla quale si rifiuta di diventare complice passivo del malfattore e si impedisce una recidiva da parte di quest’ultimo). Tutto questo comporta l’impegno a non esprimere le proprie emozioni negative di fronte a ciò che è sgradevole.
Idiota imbecille
L’Idiota imbecille è colui che tenta di imporre agli altri il bene con la violenza e diventa così fanatico, rischiando di spingersi verso una forma di abuso di potere.
Idiota capace
Qui si parla del maestro spirituale che si presenta agli allievi nella veste di un innocente. Gli allievi lo accuseranno di essere costretti, a causa sua, ad affrontare le loro anomalie, ma la sua innocenza dimostrerà che questo suo ruolo ha il solo scopo di perfezionarli, non certo di umiliarli. La sua è un’azione impersonale nel nome dello Spirito e della verità, ovvero di un interesse superiore.
Idiota patentato
Qui si tratta di capire che cosa autorizzi un individuo a esercitare la funzione di maestro spirituale. L’autorizzazione deriva dalla presenza contemporanea di almeno due o più di questi fattori:
- Avere una conoscenza teorica della tradizione
- Praticare questa conoscenza
- Essere uno straniero (nemo propheta in patria)
- Possedere uno status sociale
- Essere discepolo di un maestro
- Beneficiare di carisma personale
- Avere una certa età
Chiunque si permetta di esercitare la funzione di maestro spirituale senza beneficiare della maggior parte dei fattori illustrati, dà prova di egotismo.
Idiota psicopatico
È colui la cui anima soffre di fronte alle resistenze delle persone e che deve quindi ricorrere ad alcune risorse per superare l’ostacolo.
- Non insegnare letteralmente, quindi usare allegorie, parabole, metafore e simboli
- Mettere gli allievi di fronte alle alterità del mondo, lasciando che siano queste ultime ad insegnare la verità ai discepoli
- Individuare nei discorsi degli allievi i punti vaghi, interrogandoli su di essi per indurli a correggerli e avanzare nella loro comprensione
L’insegnamento andrà quindi adattato ai bisogni specifici e al grado di evoluzione degli allievi.
Idiota poliedrico
Qui troviamo il veggente, l’Idiota illuminato che usa la sua vista per comprendere tutto ciò che riguarda la vita e le sue sfaccettature.
Tenunald (Idiota 17)
Si parla del padre o del maestro spirituale che esercita un’influenza soltanto durante la sua incarnazione, dopo la quale spiritualmente muore.
Podkulad (Idiota 18)
Qui troviamo il maestro spirituale che esercita una certa influenza dopo l’incarnazione, per un certo periodo variabile. I suoi insegnamenti diventano fonte di ispirazione e di riferimento per centinaia o migliaia di persone che seguono le sue pratiche tramandate.
Anklade (Idiota 19)
Qui abbiamo gli individui che esercitano un’influenza spirituale dopo la loro incarnazione, ma con un raggio di estensione minore rispetto all’Idiota che si trova sul ventesimo scalino.
I figli di Dio (Idiota 20)
In questa posizione si trovano i diversi fondatori delle grandi religioni del mondo.
Ragione assoluta della nostra eternità (Idiota 21)
Questa posizione, l’ultima nella scala evolutiva di Gurdjieff, designa Dio. Il quale può essere considerato Idiota poiché è egocentrico. Perché è fine a se stesso, non considera altro obiettivo che se stesso e rappresenta la fine di tutte le cose.
Un approfondimento di questa rilettura della scala dell’evoluzione di Gurdjieff si può trovare nel libro La Scala degli Idioti di Gurdjieff del filosofo francese Patrick Négrier.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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