Quanto è facile, oggi, lasciare che i nostri cuori si chiudano e che tra noi e gli altri si innalzino muri. Il futuro appare incerto e la paura ci porta a vivere nella modalità sopravvivenza, nella quale vince la tendenza a pensare a sé e al proprio tornaconto.
È risaputo che quando le persone si sentono amate e al sicuro siano spontaneamente più disposte ad aiutare gli altri. Quando invece la paura e l’ansia prendono il sopravvento iniziamo a separarci dagli altri.
Questo è un peccato, perché ciascuno di noi ha un potere immenso dentro di sé, capace di influenzare positivamente gli altri. Abbiamo tutti un potenziale che spesso sottostimiamo, che dovrebbe spingerci a coltivare la speranza e l’amore, anziché l’odio e l’ostilità.
Spesso basta una parola gentile, per aprirsi all’altro. Basta chiedere
Come stai?
con il puro intento del cuore, anziché meccanicamente come siamo soliti fare.
Gesti semplici come questi sono dei catalizzatori potenti di positività, in grado di diradare la tristezza, la rassegnazione e l’oscurità dal cuore delle persone.
Un’azione giusta eseguita al momento giusto può persino salvare una vita.
Anche quando ci mostriamo inossidabili come l’acciaio fuori, dentro siamo fiori fragili che sopravvivono solo grazie all’amore.
Irradiare grazia e gentilezza nel mondo influenza la vita degli altri, ma anche la nostra. Tutto sta nell’imparare ad aprire il cuore, accogliendo l’altro e diffondendo quell’amore di cui il mondo ha oggi disperatamente bisogno.
Aprire la porta del nostro cuore significa mettersi al servizio degli altri, attivando il potere divino che è in noi. In questo modo, dando di più, si riceve di conseguenza di più. È una legge della natura, anche se può apparire paradossale.
La mano che riceve è quella che è aperta e pronta a dare.
È proprio nei momenti più difficili che questa dovrebbe essere la via maestra.
Per fare ognuno la propria parte, visualizziamo il pianeta che fluttua nello spazio, illuminato dalla luce del Sole. Nell’oscurità, esso appare in tutta la sua bellezza. Questo pianeta è la nostra casa; è la casa di chi soffre, di chi è solo e preoccupato. Lasciamo che la compassione avvolga questi sentimenti, con comprensione e gentilezza. Un intento di questo tipo può influenzare l’energia a livello globale. Purché venga poi trasportato nella materia con un’azione concreta, come potrebbe essere un sorriso all’indirizzo di uno sconosciuto.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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