Siamo giunti a una svolta nella coscienza umana: se per millenni la tendenza è stata quella di seguire il gruppo e la massa, oggi la nuova energia impone qualcosa di diametralmente opposto.
Da osservatori, ci viene chiesto di diventare costruttori. Da spettatori, ci viene richiesto di passare a protagonisti dell’opera della nostra vita.
Non è più il tempo di aspettare che arrivi qualcuno a dirci cosa dobbiamo fare, né il tempo per fare a testa china ciò che ci viene detto. Seguire le direttive degli altri non ha portato altro che frustrazione.
La coscienza del “seguire” si sta trasformando. Da pecore, bisogna diventare i pastori.
Tutto questo deve passare però da una tappa obbligatoria: il risveglio al proprio sé. In parole semplici, dobbiamo ricordarci chi siamo.
Non è un processo semplice, questo. Può comportare qualche disagio. Può far sentire scombussolati.
Ci svegliamo la mattina senza sapere cosa succederà, né quale sarà la strada da percorrere. Ci sentiamo insicuri e non sappiamo dove stiamo andando.
Tutto ciò è normale, quando si attraversa un rinnovamento della coscienza, circostanza che richiede tempo. Nel bel mezzo della tempesta si prova sempre un senso di urgenza, che stavolta bisogna però imparare a gestire, con pazienza. Avere fretta non serve a nulla. Non c’è nulla da fare velocemente. Occorre solo aspettare, per permettere alla propria vibrazione di salire a un livello superiore.
Una volta completato il processo, ci si troverà immersi in un nuovo paradigma e potrà così iniziare un nuovo viaggio, dove finalmente non si sarà più dei semplici passeggeri, ma si passerà al ruolo di piloti.
Chi sta alla guida diventa finalmente responsabile di se stesso, delle proprie scelte e della strada che decide di intraprendere. Chi sta all guida sceglie la meta e le tappe intermedie del percorso; smette di farsi trasportare passivamente.
Che ognuno di noi si adoperi, allora, a diventare il conducente della propria vita. Capace di attraversare anche i territori più remoti e sconosciuti, guidati dall’unica mappa utile a rendere il viaggio finalmente gratificante: quella disegnata dal proprio discernimento, dalle proprie intuizioni e dai desideri del proprio cuore.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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