Gli anni turbolenti che stiamo ancora attraversando, causati dalla pandemia, hanno profondamente cambiato parte dell’umanità. È come se si fosse creato uno spartiacque, tra ciò che c’era prima e ciò che è arrivato dopo. Molti individui, che prima si adattavano bene all’ambiente urbano, si sono risvegliati: hanno sentito sempre più stretti i limiti del proprio appartamento e della propria città. Hanno percepito il bisogno di respirare aria incontaminata, di ammirare paesaggi sconfinati e di ritornare a contatto con la natura.
Turismo di prossimità, il primo passo di un viaggio alla ricerca di sé stessi
Gli impedimenti del caso hanno stimolato la nascita di una nuova tendenza, legata al turismo di prossimità, che ha portato molti viaggiatori a riscoprire mete vicine, raggiungibili in auto, magari non troppo affollate e immerse tra mare, colline e montagne. Un ritorno inaspettato, che ha però rappresentato solo il primo passo verso una sorta di viaggio alla ricerca di se stessi, cosa che il silenzio di un ambiente naturale è sicuramente capace di favorire.
Il ritorno alle radici della Terra, tra turismo naturalistico e voglia di libertà
È innegabile, però, che oggi sia piuttosto arduo sentirsi liberi nel mondo occidentale, specialmente perché siamo sempre più intrappolati dentro a prigioni mentali e di cemento, che ci disconnettono dalla natura. Molte persone sono stanche di correre e di vivere una vita artificiale e fittizia: sentono la necessità di scoprire nuovi mondi lontani, che siano più a misura d’uomo. Ecco perché vorrebbero partire, in esplorazione di mete esotiche da, forse un giorno, poter chiamare casa.
Kenya: nel cuore del continente africano, dove è nato il genere umano
Il Kenya rappresenta la quintessenza dell’Africa ed è il paese che meglio rappresenta l’anima della natura africana. La terra dei popoli Masai detiene uno dei più grandi patrimoni faunistici al mondo e vanta la presenza di innumerevoli aree protette. Con una costa affacciata sull’Oceano Indiano e l’altra sul lago Vittoria, il Kenya è capace di lasciare senza parole, con la sua ricca flora e i suoi tramonti dalle mille sfumature di rosso.
In Kenya, la natura ha prodotto uno dei suoi più grandi capolavori: chi volesse programmare un viaggio nel cuore dell’Africa potrebbe pensare di farlo nel ruolo di volontario ambientale. Proprio per non godere solo delle bellezze del paese, ma anche per prendere parte ad attività pratiche di tutela.
Come ottenere il visto d’ingresso
Che sia per lavoro, per transito, o piacere, chiunque voglia fare questa esperienza deve ottenere l’evisa Kenya, il visto per entrare nel paese. Il visto si può attivare ancora prima della partenza, attraverso una procedura che consente di richiedere l’evisa Kenya online. È sufficiente compilare un modulo ed effettuare il pagamento, per ricevere il tutto via email. Il visto preventivo elettronico non è obbligatorio, ma certamente risulta assai utile per risparmiare tempo. Attualmente sono ancora attive le misure di contenimento contro la diffusione del Coronarivus, ma è già possibile richiedere il visto, per viaggiare in un secondo momento.
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Articolo di generazionebio.com
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