La parola archetipo prende origine da:
- Arché = ciò che è alla base
- Tipo = simbolo, modello
Gli archetipi si possono considerare come schemi di potere psichico della nostra mente inconscia. Si tratta di simboli collettivi condivisi, che parlano però a ciascuno di noi in maniera individuale. Essi rappresentano le nostre convinzioni, gli impulsi, le azioni e le motivazioni.
Fin dal primo vagito ci caliamo in schemi archetipici che sono presenti nella psiche, e prendiamo confidenza con il linguaggio dell’anima che essi stessi parlano.
Il ruolo degli archetipi è di essere i nostri compagni energetici. Essendo dei campi di forza dell’inconscio, gli archetipi ci forniscono le chiavi per capire noi stessi. La loro connotazione non è sempre positiva, però, pertanto è importante capire quale archetipo si impersona o quale opera maggiormente nella nostra vita.
Più o meno tutti noi siamo attratti in particolare dall’archetipo degli eroi, specialmente da quelli antichi; quegli eroi che intraprendono un viaggio solitario, alla ricerca del proprio Sé e alla conquista della propria autonomia. Ma anche da eroi moderni: già da bambini ci identifichiamo con queste immagini di potere, rappresentate dall’atleta, dall’artista, dall’attore, dalla principessa. Inoltre, già da allora modelliamo la nostra vita intorno ad essi.
Quello dell’eroe è l’archetipo dell’uomo. Ciascuno di noi è eroe, anche se non lo sa.
Abbiamo nella nostra mente inconscia l’immagine dell’eroe come di qualcuno che salva gli altri, che ha coraggio, che non tradisce mai. L’eroe è qualcuno di cui ci si può fidare.
L’eroe non si limita a vivere senza paura: va oltre. La gestisce.
La paura fa parte di noi, è insita nel nostro essere. L’eroe sceglie ogni giorno di guardare al di là della paura.
Tutti abbiamo bisogno di sapere che esistono degli eroi. Non è un caso che quelli del grande schermo, come Superman, siano così amati e che i film dove si narrano le loro gesta balzino sempre ai primi posti nella classifica di vendita al botteghino. Ciascuno di noi ha bisogno di queste icone di potere, di questi simboli che ci comunicano quanto anche noi siamo (e vorremmo essere) invincibili. Quelli che vediamo all’esterno solo delle proiezioni su cui fare riferimento; ma l’eroe fa parte del nostro DNA emotivo, è dentro di noi.
L’unico ostacolo che abbiamo davanti è la paura. Spesso sono mamma e papà a ripeterci che non ce la faremo a realizzare i nostri sogni, sin da piccoli, seppure in buona fede. Allora risulta più comodo rimanere ancorati a quel modello, che ci tiene prigionieri, incapaci di liberare quel il coraggio che abbiamo chiuso a chiave in uno scrigno segreto.
Solo quando si impara a riconoscere le proprie paure, quando si dà loro un nome e un cognome, si riesce a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a superare i propri limiti.
Per riconoscere l’eroe in noi è necessario sviluppare anzitutto una genuina autostima.
Bisogna chiedersi:
Chi sono io in realtà?
Per quale ragione sono nato?
Questo è il punto di partenza di un’avventura magnifica alla riscoperta di sé. Per risvegliare l’eroe che è in noi e che aspetta di intraprendere il suo cammino di crescita e di riscoperta, per ottenere la propria autonomia nel mondo. Tenendo ben presente, però, che le risposte a queste domande possono e devono essere solo nostre, di nessun altro.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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