L’umanità è a un crocevia. Le opportunità che si presentano sono uniche. Quello che saremo in grado di fare influenzerà profondamente gli anni a venire.
Il futuro si può vedere in due modi: come qualcosa che ci capita, o come qualcosa a cui siamo noi stessi a dare forma, trasformandolo in realtà.
Oggi più che mai le persone sono terrorizzate dal futuro, che appare più incerto di sempre. Il fatto di poter controllare il proprio destino è entusiasmante, però. Molto meglio che aspettare che accada qualcosa.
Di sicuro è necessario essere realisti. La Nuova Era di cui tanto si parla inizierà portandosi dietro il peso di quella passata. Del resto, anche nella vita quotidiana è facile realizzare che ogni giorno è il risultato delle scelte del giorno precedente.
Ciò significa che il pericolo che le cose vadano a rotoli c’è, ma tutti abbiamo il potere di trasmutare le negatività. Per questo anche le profezie più nefaste dovrebbero essere sfruttate come opportunità e non come delle previsioni inesorabili, scolpite nella pietra.
Molti ritengono che la nuova era sarà una nuova età dell’oro, in qualsiasi caso. Questa previsione non tiene in considerazione il libero arbitrio. Sono le azioni che determinano il corso della nostra vita e il futuro delle prossime generazioni. Sarà un’età dell’oro soltanto se tutti ci impegniamo a far sì che questo diventi realtà.
Nulla nell’Universo succede per caso o semplicemente desiderandolo. Allo stesso modo, nessuno può fare le nostre veci nel passare all’azione. Ognuno deve fare la sua parte.
La cosiddetta Era dell’Aquario può essere un’epoca di libertà, di pace e di illuminazione, di tecnologia e progresso ben integrati con l’evoluzione spirituale. Può essere il momento buono per rompere con il passato e basare ogni relazione sulla cooperazione e la condivisione.
Per ottenere tutto questo, però, è necessario attraversare un periodo nel quale viene affrontato il karma della storia dell’umanità e il peso che comporta.
Questo porta in sé sia il potenziale di un grande avanzamento nella luce, che quello di una rovinosa caduta nelle tenebre.
A fare fa ponte, c’è il nostro libero arbitrio.
Come reagiamo di fronte al peso di questo karma? Abbiamo imparato ad assumerci la responsabilità delle nostre azioni? Abbiamo imparato dalle lezioni del nostro passato e siamo pronti ad andare oltre? Oppure continueremo a ripetere i medesimi errori?
Stare seduti ad aspettare che siano gli altri ad agire non può che favorire l’oscurità.
Ognuno di noi, nessuno escluso, può fare qualcosa per trasmutare la negatività.
Sapremo davvero usare bene quella libertà che ci viene promessa? Sapremo tirare fuori quella parte sublime che c’è in noi e usarla per creare un mondo migliore? Queste sono le domande che ciascuno di noi dovrebbe farsi. Se continueranno a trionfare l’ego e il desiderio di prevalere a scapito dell’umanità, arriveremo molto più lentamente alla nuova era di pace.
Per questo motivo occorre mettere in campo le proprie risorse per affrontare al meglio ogni sfida.
Se ci sono abbastanza persone a credere in qualcosa, ci sono più probabilità che questa cosa si realizzi: questo avviene perché la loro energia collettiva si unisce in una visione condivisa.
È importante, dunque, concentrarsi sull’obiettivo e smettere di nutrire qualsiasi previsione nefasta. Altrimenti non faremo che darle potere.
Ciascuno di noi è profeta del proprio destino. Tutti insieme possiamo creare le nostre profezie e, tutti insieme, possiamo trasformarle in realtà.
L’unico modo per iniziare a vedere, il più rapidamente possibile, la luce in fondo al tunnel è proprio questo: mettiamo in campo tutte le energie che abbiamo e trasmutiamo il buio in luce.
Tutto ciò che accade è un riflesso dei nostri turbamenti interiori. La nostra mente lo ha creato e, allo stesso modo, lo può dissolvere. Chiunque abbia un ideale, dunque, si impegni a essere coerente con esso e a praticarlo fedelmente in ogni aspetto della vita, con coerenza e dedizione. Senza saltare nemmeno un giorno. Solo così avremo la strada spianata verso un nuovo mondo, fatto di pace, di libertà e di realizzazione.
Se durante il cammino avvengono degli incidenti di percorso, significa che è necessario imparare alcune cose prima di passare al livello successivo. Iniziamo dunque a fare pace, individualmente, con il passato, così da non essere più rallentati nel cammino. Liberiamoci dalle zavorre: solo così la strada diverrà via via sempre più spianata. Dipende tutto da noi.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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