La natura della nostra esistenza è mutevole. Tutto cambia, niente è lineare. Ecco perché cercare di adattare tutto allo stesso spazio e tempo è impossibile e rischia di provocare soltanto sofferenza.
Cerchiamo in ogni modo di ignorare il caos e ci accaniamo a mettere a posto ogni cosa, come se tutto ciò che appare come fuori luogo non possa esistere e non abbia valore.
Eppure, spesso non sappiamo nemmeno bene dove stiamo andando. Così, più tentiamo di mettere tutto al suo posto e più ci sentiamo perduti.
Questo succede perché non è possibile collocare da qualche parte ciò che non ha un posto in una realtà prestabilita.
La vita è fatta di caos, non di linearità. Se non impariamo a cambiare prospettiva, stiamo male.
Sentiamo che la nostra vita è inutile e improduttiva.
Dall’esterno ci dicono che “questa cosa deve essere fatta così e quell’altra deve essere fatta colà”. Se ciò non risponde ai canoni prestabiliti, quella cosa deve essere per forza sbagliata.
Ma non è così!
Purtroppo questo atteggiamento lo si ha anche con le persone: si finisce per tracciare una linea tra ciò che è normale e ciò che non lo è; tra ciò che è comunemente accettato e ciò che è fuori luogo per la massa. Tutto il resto rimane oltre una sottile linea rossa. Invalicabile. Pena, una punizione.
Chi non si allinea resta al margine. Chi disobbedisce è censurato.
Peccato che si dimentichi sempre che ciascuno di noi è parte di un tutto. Tutto è normale. Perché il mondo non appartiene a poche persone. Il mondo è di tutti.
È anche delle persone la cui voce resta fuori dal coro. È anche delle persone incoerenti. Così come di coloro che ancora non sanno bene chi siano.
Tutti facciamo del nostro meglio. Ci proviamo, almeno.
Siamo tante individualità, tanti pensieri, tanti modi di essere e di ragionare. È impossibile conformarci senza fare violenza.
L’esistenza dovrebbe fiorire e crescere per chiunque.
Invece si tende a emarginare chi non accetta la cultura né i dogmi dominanti. Tanto da mettere a dura prova chi tenta in ogni modo di far prevalere i propri valori, anche quando sono diversi rispetto a quelli (spesso imposti dall’alto) della massa.
Per questo rimangono pochi coloro che scelgono di vivere fuori dagli schemi. Perché ci vuole coraggio. Spesso anche molta fatica.
Ma chi fa questa scelta, che oggi sembra quasi eroica, può vantare qualcosa di cui molti non conoscono nemmeno lontanamente il significato: la dignità intatta.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Immagine di Syaibatul Hamdi da Pixabay
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