Per le persone di questa generazione vivere non è semplice. Ogni giorno bisogna fare centinaia di scelte. Tutto corre e si sviluppa rapidamente. Occorre adattarsi continuamente alle novità ancora prima di aver padroneggiato la situazione precedente.
Quello che pesa di più è constatare che si sta passando inesorabilmente a uno stile di vita diverso rispetto a quello che sostenevano i nostri genitori.
Vivere in questa generazione significa prendersi cura non solo dei propri bisogni e desideri, ma anche di quelli della famiglia. Essere egoisti diventa difficile, perché le spese si moltiplicano e spesso bisogna mettere da parte alcune cose che non rappresentano la priorità.
Vivere in questa generazione significa lavorare di più, per far fronte a tutto. Molti, terminati gli studi, percepiscono il fardello in cui la vita di tutti i giorni si trasforma. La pressione arriva da ogni direzione e si tende a costruire muri come forma di difesa. Il risultato è sentirsi sempre più soli.
Vivere in questa generazione implica sopportare le aspettative sociali e famigliari che non sono più adeguate a questi tempi. Si corre verso il bisogno di un’approvazione che non si potrà ottenere, se dall’altra parte non avviene una presa di coscienza di quella che è diventata la realtà attuale. Ma, prima di tutto, se non si accetta che nessuno deve diventare ciò che vogliono gli altri.
Vivere in questa generazione significa avere paura non solo dell’amore, ma persino del suo solo pensiero. Profondamente, è come se si sentisse di non avere il permesso di amare o di essere amati, finché non si potrà offrire qualcosa di straordinario in termini materiali.
Vivere in questa generazione significa lottare ogni giorno contro il rischio di impazzire, perché non si riesce a stare al passo con gli altri. Perché è tutto veloce, preoccupante, caotico.
Se però ci fermiamo a riflettere, realizziamo poche semplici cose.
In fondo, ognuno di noi non vuole far altro che avere una vita appagante. Vuole riposare. Stare bene e sentirsi amato. Per quello che è e secondo i suoi canoni.
Vivere in questa generazione è difficile finché si affronta la vita come una competizione, sordi al bisogno di stare al passo con il proprio ritmo interiore.
Correre su una strada rocciosa non porta a nessuna meta. È necessario muoversi al proprio ritmo, sperimentare. Provare e sbagliare. Perché dagli errori si impara.
Quello che conta è non arrendersi.
La vita cambia con il trascorrere delle ere e c’è chi ha scelto, eroicamente, di attraversare i ponti che separano l’una dall’altra. Anche in quel percorso vi può essere felicità, ma solo abbracciando il cambiamento, con la consapevolezza che se è vero che niente è più uguale a prima, nessuno può escludere che ciò che si sta preparando non sia addirittura meglio.
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Articolo di generazionebio.com
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