In particolare modo in Russia, fino a un secolo fa, era praticamente impossibile vedere un taglio di capelli corto sulla testa di una donna. Così come non veniva accettato che una donna camminasse in società con i capelli sciolti.
Le donne di ogni età portavano i capelli lunghi, intrecciati.
Le trecce come status
Una delle acconciature apparentemente più semplici come tenere una lunga treccia aveva per le donne slave un significato sacro. In primo luogo, essa indicava se una donna fosse libera o impegnata in una relazione. Una ragazza nubile era solita intrecciarsi i capelli e basta; da sposata, o fidanzata, intrecciava ai capelli un nastro colorato. Se metteva due nastri, significava che i genitori avevano già accettato il matrimonio.
Solo le donne sposate potevano acconciarsi i capelli con due trecce. Alla vigilia del matrimonio aveva luogo il rituale del disfacimento delle trecce, che simboleggiava l’addio al nubilato. In alcune regioni, al rituale venivano ammessi anche il futuro sposo e il fratello della sposa; altre, partecipavano solo le damigelle.
La treccia come simbolo di onore
Una treccia era considerata un simbolo d’onore per una donna, proprio come la barba per l’uomo. Tirare una treccia era considerato un insulto.
In caso di morte del fidanzato, una ragazza poteva tagliarsi da sola la treccia, in segno di dolore. In questo modo esprimeva la sua riluttanza a una nuova unione.
Il potere dei capelli
Tutta la popolazione slava conserva diverse credenze associate ai capelli. Si ritiene che essi conservino l’energia vitale: per questo vanno maneggiati con estrema cura.
Ai bambini piccoli, i capelli non venivano tagliati fino a 3 o persino 5 anni e si cercava anche di non pettinarli. Addirittura, la cerimonia del primo taglio dei capelli diventata uno degli eventi principali nella vita di un giovane slavo e rappresentava una sorta di rito di iniziazione.
Le ragazze si prendevano cura dei propri capelli fin dalla più tenera età e permettevano solo alle persone più vicine di aiutarle a farsi le trecce. Ogni sera le giovani slave si pettinavano i capelli per ripristinare l’energia spesa durante il giorno.
Inoltre, per far crescere i capelli più rapidamente e rafforzarli, a partire dall’età di 16 anni le ragazze si tagliavano le estremità, ma solo in fase di luna crescente. I capelli, poi, non venivano gettati via, ma bruciati allo scopo di non farli finire tra le grinfie di streghe che potessero utilizzarli per gettare il malocchio o incantesimi.
I capelli sciolti venivano considerati indecenti e persino pericolosi, perché le ragazze potevano così venire influenzate dalle forze del male. Non è un caso che nella tradizione slava le streghe vengano quasi sempre rappresentate con i capelli sciolti.
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Articolo di generazionebio.com
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