Il guerriero della luce e della compassione è colui che porta guarigione a se stesso e al mondo. E’ gentile. E’ tollerante. E’ paziente. E’ amorevole. Ed è sempre se stesso.
Questo ruolo, in un mondo immerso nel caos, è di enorme rilievo. La ragione è semplice: nel sistema sociale, scolastico e religioso, in famiglia e nelle comunità, nell’ambiente e persino a livello personale e professionale, è necessario assumere un atteggiamento compassionevole.
Il guerriero della luce ama senza paura, coraggiosamente. Non si preoccupa se in cambio gli arrivi qualcosa o meno.
In tempi come quelli che stiamo vivendo, tutti possiamo beneficiare di uno stato dell’essere che tende alla compassione e che spezzi le catene delle reazioni automatiche del nostro sistema biologico. Strumenti come l’amore e la compassione hanno una potenza enorme nell’atto di riportare equilibrio e benessere sul piano globale.
E’ importante, però, comprendere cosa significhi la parola compassione. In genere si pensa che abbia a che fare con la pazienza, la tolleranza e la comprensione. Questo è vero, ma c’è dell’altro. Avere compassione significa risvegliare un atteggiamento amorevole. I nostri cuori possono irradiare un tale amore da andare a nutrire tutte le fragilità degli altri. E’ possibile attivare un flusso positivo capace di supportare tutta l’umanità. Così da infondere guarigione.
Essere guerrieri della luce vuol dire anche permettere a se stessi di essere vulnerabili e di accettare la parte ombra che è insita in ognuno di noi.
Significa comprendere che questo sistema duale divide le menti, i corpi e gli spiriti, attraverso un’illusione che si basa sui concetti di giusto-sbagliato, di buono-cattivo o di bianco-nero. Tutti questi opposti rappresentano la polarità dell’ego. La compassione è invece quanto di più elevato si possa provare ed è quella che consente di muoversi in avanti nella propria evoluzione.
Questo tipo di atteggiamento ha il vantaggio di farci immergere in noi stessi profondamente. Ogni volta che lo facciamo, troviamo nutrimento attraverso la meditazione, la lettura o la preghiera. Queste pratiche aiutano la nostra voce interiore a parlare più forte, così da poter essere ascoltata, finalmente. Questo ha anche a che vedere con lo scontro con le proprie paure più profonde.
Il guerriero della luce, inoltre, supporta gli altri ed è sempre presente quando serve. Ogni essere vivente ha le sue sofferenze, pertanto è bene avere compassione per ogni essere vivente. E’ importante essere gentili l’un l’altro e provare ad avere consapevolezza dei sentimenti altrui.
Ciò che conta è sapere che la compassione non è un sentimento. Non è nemmeno un’emozione. E’ piuttosto uno stato dell’essere che prende forma nel nostro corpo energetico e che nasce dall’amore più genuino.
Consiste nel comprendere che ognuno è sul suo cammino e che per questo va rispettato e onorato. Ogni essere vivente è sovrano ed è giusto che faccia le scelte che ritiene migliori per se stesso. Consentirglielo è un vero e proprio dono per l’umanità.
Solo così si può guarire se stessi e il mondo. Essendo gentili. Tolleranti. Pazienti. Amorevoli. Genuini.
Come si diventa guerrieri della luce? Con il tempo. Con l’esperienza. Concedendosi di sbagliare e di cadere, ma soprattutto di rialzarsi e di procedere sul proprio cammino. A testa alta e cuore aperto.
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Articolo di generazionebio.com
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