L’eupatorium perfoliatum è un pianta, conosciuta anche come erba febbrifuga, molto cara ai nativi americani e che, da migliaia di anni, viene utilizzata con successo per vari disturbi, tra cui la febbre.
In omeopatia si ricorre a questo rimedio in caso di influenza in stato acuto, specialmente nei casi in cui si abbiano sintomi di dolore tremendo e diffuso alle ossa, quello che di solito il paziente riferisce in termini di “ossa rotte”. Tanto che, in caso di fratture vere alle ossa, si tende a somministrare questo rimedio per alleviare il dolore che ne deriva.
Non solo, perché il rimedio è indicato anche in caso di dolore pulsante o pesantezza alla testa; oppure di febbre preceduta da brividi alla schiena, che si diramano in tutto il corpo.
I pazienti che necessitano di questo rimedio hanno tipicamente molta sete e sentono il bisogno di assumere bevande fredde: lo stesso vale per gli alimenti. Provano inoltre nausea qualsiasi cosa mangino.
Anche la tosse è un sintomo tipico di chi ha bisogno di assumere l’eupatorium perfoliatum. In particolare, tosse che provoca forte dolore al petto.
Questo per quanto riguarda l’utilizzo in generale di questo rimedio omeopatico.
Nello specifico, l’eupatorium perfoliatum sta riscuotendo molto successo nella prevenzione, nella profilassi tampone ma anche nella cura del Covid-19, se assunto alla comparsa dei primi sintomi. Risolvendo anche quelle manifestazioni non menzionate nelle varie sperimentazioni effettuate nel 1846, 1863, 1879, 1890, 1900.
A riferirlo è il dottor Diego Tomassone – medico chirurgo, nutrizionista clinico, specialista in omeopatia hahnemanniana, master in malattie pediatriche complesse e in PNEI, laureando in fisica e bioingegneria e membro SIPNEI e ISDE Italia – che offre indicazioni precise sull’utilizzo del rimedio sul suo canale Telegram DottorOH.
Alcune evidenze stanno infatti confermando la completa guarigione di alcuni casi positivi al tampone, con sintomatologia anche neurologica – caratterizzata quindi da perdita di gusto e di olfatto – curati interamente ed esclusivamente con il rimedio unitario eupatorium perfoliatum 30 CH.
Tra i numerosi pazienti, vale la pena citare il caso di due persone infettate – papà e figlia -, che dopo pochi giorni hanno visto ritornare vigore fisico e mentale, annullarsi una febbre alta che perdurava da qualche giorno e riapparire in breve tempo gusto e olfatto perduti, grazie a questo rimedio omeopatico.
Con eupatorium perfoliatum si può effettuare anche un’efficace profilassi, per un periodo che può arrivare fino a 8 settimane. I consigli sono però aggiornati in tempo reale, sulla base dell’andamento della situazione, al fine di consentire un intervento ancora più mirato, in grado di aiutare a risolvere tutte le possibili problematiche stagionali.
Alcune persone che assumono il rimedio da quattro settimane, che lavorano a stretto contatto con soggetti potenzialmente infetti, riferiscono di non avere manifestato alcun sintomo.
Eupatorium perfoliatum sembra agire anche come profilassi tampone, per chi deve sottoporsi al test in quanto contatto di una persona positiva. Lo stesso rimedio funge da azzeratore dei cosiddetti falsi positivi, dando risultato negativo nell’85-90% dei casi, anche in quelli precedentemente positivi.
Cosa contiene questa pianta portentosa?
Lattoni sesquiterpenici, tra cui eupafolina, euperfolitina, eufoliatina, eufoliatorina, euperfolide, eucannabinolide e helenalin; polisaccaridi immunostimolanti, principalmente 4-0-metilglucuroxilani; flavonoidi, come la QUERCITINA, il kaempferolo, l’iperside, l’astragalina, la rutina, l’eupatorina; diterpeni, tra cui l’acido dendroidinico e l’ebenolide; steroli; e olio volatile.
I lattoni sesquiterpenici sono noti per le attività antimicrobiche, antitumorali, immunostimolanti e citotossiche.
L’eupatorina flavonoide può avere attività citotossica.
Di solito, le foglie secche e le parti fiorite sono utilizzate nella terapia a base di erbe.
Effetti citotossici e antibatterici
In uno studio in vitro, l’estratto di etanolo delle foglie ossee ha mostrato una potente citotossicità con EC50 di 12-14microg/mL e una debole attività antibatterica contro i batteri Gram-positivi (Staphylococcus aureus e Bacillus megaterium).
Effetti immunomodulanti
In uno studio sui topi, l’ossatura ha aumentato l’attività della fagocitosi, più di una pura Echinacea angustifolia mono-estratta.
Conclusione
La vera prevenzione è quella primaria, che si può attivare sul territorio, con ogni risorsa disponibile, per evitare che ci siano troppe ospedalizzazioni in poco tempo. Senza dubbio si tratta di un aiuto prezioso, con lo scopo di alleggerire la pressione sugli ospedali, che – a detta dei numeri riferiti – saranno presto al collasso, se la situazione non verrà contenuta per tempo in modo concreto. Intervenendo direttamente sul problema, però, senza aggirarlo con norme che di salutare hanno ben poco.
Bisogna però seguire scrupolosamente tutte le indicazioni del dottor Tomassone, a disposizione di tutti sul suo canale Telegram nella sezione files, evitando il fai da te.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Photo by Lex Melony on Unsplash
Referenze:
Wagner, H. and Jurcic, K. [Immunologic studies of plant combination preparations. In-vitro and in-vivo studies on the stimulation of phagocytosis]. Arzneimittelforschung 1991;41(10):1072-1076. 1799388
Habtemariam, S. and Macpherson, A. M. Cytotoxicity and antibacterial activity of ethanol extract from leaves of a herbal drug, boneset (Eupatorium perfoliatum). Phytother Res 2000;14(7):575-577. 11054857
Herz, W., Kalyanaraman, P. S., and Ramakrishnan, G. Sesquiterpene lactones of Eupatorium perfoliatum. J Org Chem 6-24-1977;42(13):2264-2271. 874606
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.